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Il report Uefa che distrugge i club italiani: manca qualità a centrocampo, l’eccezione Perisic (ora in Premier)

L’analisi dell’ultima edizione della Champions svolta da 23 autorevoli osservatori. Ne scrive Repubblica. L’unico italiano che si prende complimenti unanimi è Ancelotti

Il report Uefa che distrugge i club italiani: manca qualità a centrocampo, l’eccezione Perisic (ora in Premier)
Mg Roma 11/05/2022 - finale Coppa Italia / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Ivan Perisic

Non basta la Conference League vinta dalla Roma a invertire la tendenza mediocre del calcio italiano in Europa. Repubblica, sull’edizione odierna, pubblica il resoconto di una dettagliata analisi elaborata da un gruppo di lavoro coordinato da Boban, formato da 23 autorevoli osservatori (tra cui 5 ct in carica: Southgate, Martinez, Sagnol, Diacre e Pauw), che – in base a una serie di dati statistici – giunge ad un assunto piuttosto chiaro: in Italia manca qualità a centrocampo. Si tratta del report tecnico dell’Uefa sull’ultima edizione del torneo, e…

In nessuna tra le classifiche dei più importanti indicatori, dal possesso palla ai passaggi riusciti, dai palloni recuperati agli assist, dai tiri in porta ai passaggi chiave, i club italiani figurano ai primi posti. La vistosa eccezione, tra i singoli, riguarda Perisic, primatista per numero di cross su azione (40): una statistica della quale l’Inter può rallegrarsi fino a un certo punto, visto che l’esterno croato ora gioca nel Tottenham di Conte.

Il dato che fa sorridere è che gli altri italiani «graziati» dal report siano Bernardeschi e De Ligt, che nemmeno giocano più nella Juventus. L’esterno del Toronto è stato, statisticamente, il più creativo tra i bianconeri in Europa (2 assist, 8 passaggi chiave), il centrale il più abile in una sorta di «solida regia». Una carezza, insomma, dal report, arriva solo all’Atalanta («tatticamente flessibile» e «all’avanguardia»).

Fa eccezione, manco a dirlo, Ancelotti.

Alla fine l’italiano che si prende complimenti unanimi è Ancelotti, trionfatore col Real di una Champions non esattamente per giovani, visto che lo scettro del più bravo è toccato al trentaquattrenne Benzema. A Don Carlo viene riconosciuto «il tocco di Re Mida», non disgiunto dalla modernità: l’azione che col City stava per produrre l’1-0 sul calcio d’inizio del secondo tempo, è «chiaramente frutto di studio». Pioli, Simone Inzaghi, Spalletti e Allegri avranno annotato.t

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