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Gli incredibili colpi del Napoli al Gallia, da Sivori a Zoff, passando per Hasse Jeppsson

La Gazzetta dello Sport racconta del luogo dove è nato il calciomercato e delle trattative assurde dei primi anni che potrebbero essere argomento per un romanzo

Gli incredibili colpi del Napoli al Gallia, da Sivori a Zoff, passando per Hasse Jeppsson
Omar Sivori, con il Napoli, sul campo di Bergamo

La Gazzetta dello Sport dedica un lungo pezzo all’Hotel Gallia di Milano, dove quest’anno si concluderanno le trattative di calciomercato.

Tornando indietro ai favolosi anni Cinquanta e Sessanta, spiega,

 Per due settimane, le prime di luglio, questo albergo diventava come la piazzetta di Portofino o la Costa Smeralda: un luogo dove quelli che contavano, i ricchi e i famosi, non potevano mancare.

A designare l’Hotel come il fulcro di quello che diventerà poi il circo del calciomercato furono il Principe, il Mago di Campagna e lo Sceriffo, al secolo Raimondo Lanza di Trabia, Paolo Mazza e Gipo Viani. Tantissime le storie che si raccontano, tutte vere quanto assurde tra cui alcune legate al Napoli

Dieci anni prima, nel 1952, lo stesso Lauro, dal telefono della sua suite al Gallia, chiamò il senatore Turani, presidente dell’Atalanta, e si fece promettere che gli avrebbe ceduto Hasse Jeppsson. «Va bene, ma ci vogliono tanti soldi» rispose Turani. Lauro, grazie al Banco di Napoli, mise assieme 105 milioni di lire. Un affare da capogiro.

Il Gallia è stato teatro di grandi colpi, come la cessione di Sivori dalla Juve al Napoli. Trattativa imbastita nei saloni dell’albergo e conclusa via telefono tra il Comandante Lauro e l’Avvocato Agnelli che, per cedere il suo pupillo, si fece dare settanta milioni e obbligò Lauro ad acquistare due motori navali per la sua flotta. Era l’estate del 1965. Nel 1967, invece, fu suo figlio Gioacchino a rendere felice Napoli acquistando dal Mantova, proprio allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo giorno di mercato, il portiere Dino Zoff che era conteso tra Milan e Inter. E sulla vicenda di quel contratto depositato oltre il tempo massimo si scrissero fiumi di parole. D’altronde tutto ciò che avveniva al Gallia era argomento per un romanzo.

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