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Che altro deve succedere a Firenze? Commisso espella a vita quel “tifoso”

Da anni è sempre la stessa realtà, negli stadi italiani tutto è consentito. In altri Paesi ci sarebbero misure immediate e punizioni esemplari

Che altro deve succedere a Firenze? Commisso espella a vita quel “tifoso”
Mp Firenze 28/08/2022 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: tifosi Fiorentina

Cos’altro ancora deve accadere al Franchi affinché si decida di squalificarlo o di chiudere le porte per qualche giornata? Tre anni fa scrivemmo di una situazione analoga, di un’aria da Medioevo della Fiesole e in tre anni sono riusciti a fare addirittura peggio.
Dai cori alle offese razziste, alle aggressioni fisiche ai tesserati. Addirittura ad una bambina è stato imposto di girarsi la maglia azzurra del Napoli. Una incresciosa quanto consueta realtà che si ripete di anno in anno senza ricevere risposte decise e nette da chi comanda il calcio dalle stanze, dai palazzi. Silenzio, fottuto silenzio e gli stadi come arene gladiatorie solo che i vili che le frequentano camuffano il proprio coraggio dietro alla certa impunità data un sistema malato. Altrove, nel resto d’Europa, ci sarebbero interrogazioni parlamentari, misure immediate, punizioni esemplari, in Italia si nicchia, si gira la faccia, si riduce tutto a “sfottò di quattro esaltati” alimentando così un mood malsano che alimenta il già avviato processo di distruzione del nostro calcio. In Italia il razzismo negli stadi è culturale, è avallato.

Per questo meritiamo di non essere ai mondiali ai prossimi come a quelli che verranno poiché siamo esportatori primari di un pallone fallito. Dal Vesuvio agli africani passando per Heysel e serbi, i tifosi della Fiorentina non si fanno mancare niente. Dalla curva alla tribuna, dai cori agli schiaffi, e poco importa se in tre giornate hanno collezionato solo tre zero a zero mascherati da partite voluminose e dense ricche di fumo e poco arrosto. L’ambiente si sfoga, si accalora, si dimena, manifesta la sua malsana di idea di sport e pare portare alla ribalta quelle tristi maniere da terza categoria, da provincia, sarà per questo che alla prima occasione calciatori di un certo livello scelgono poi di andare via, alla Juventus ad esempio.

Cos’altro ancora deve accadere al Franchi dunque, per farlo chiudere, per dare un segnale forte, per provare a frenare certe schifezze? Le autorità calcistiche decidano da che parte stare una buona volta, intanto noi ripetiamo e riportiamo ancora una volta la frase di Alfred de Musset: “Firenze è triste, è il Medioevo che ancora vive tra noi”.

Nel frattempo Commisso dimostri la sua diversità ed espella a vita dallo stadio di Firenze quel “tifoso” che ha addirittura cercato di rifilare uno schiaffo a Spalletti.

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