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Nadal: «Due settimane fa ero vicino al ritiro, ora no. Il Covid? Con tre ritiri è probabile che ci siano molti casi»

In conferenza stampa: «Federer, Djokovic e io abbiamo fatto la differenza: siamo quelli che hanno vinto più partite giocando male. Giocando bene vincono quasi tutti»

Nadal: «Due settimane fa ero vicino al ritiro, ora no. Il Covid? Con tre ritiri è probabile che ci siano molti casi»
Parigi (Francia) 05/06/2022 - finale Roland Garros / Nadal-Ruud / foto Imago/Image Sport nella foto: Rafael Nadal ONLY ITALY

Ieri Rafa Nadal ha battuto Ricadas Berankis a Wimbledon, in quattro set. Un match di poco più di due ore al termine del quale lo spagnolo ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Ha riconosciuto di aver giocato male nei primi due set, anche se si è sentito meglio di altre volte. Ha anche detto che due settimane fa è stato molto vicino al ritiro.

«Un paio di settimane fa ero vicino al ritiro. Ora non mi sento così. Non ho mai avuto paura che quel giorno sarebbe arrivato. Penso di essere felice, di aver avuto una vita molto felice al di fuori del tennis, anche se il tennis è stato una parte molto importante della mia vita negli ultimi 30 anni. Ho un sacco di cose che mi piace fare, quindi non sono preoccupato per questo. Ma, naturalmente, quando arriverà quel giorno, sarà un cambiamento. Tutti i cambiamenti, nella vita, richiedono tempo. Devi adattarti. È normale che si parli del ritiro di grandi atleti, perché in qualche modo sono stati ai vertici per così tanto tempo, a maggior ragione negli sport più popolari, che sono entrati a far parte della vita di molte persone. Succede la stessa cosa con alcuni calciatori, con i golfisti. Mi riferisco, ad esempio, a una persona che amo guardare, Tiger Woods. Ora non riesco a vedere Tiger giocare così spesso. In un certo senso, questo è anche un cambiamento nella mia vita. Probabilmente la gente la penserà come me, da tifoso, quando Roger non gioca, quando Novak non gioca, quando non gioco io, o quando qualcuno del calcio, del basket o di qualsiasi altro sport non gioca, perché diventa parte della vita quotidiana delle persone essendo fonte di ispirazione».

A Wimbledon siamo a tre ritiri per Covid, compreso quello di Berrettini. Nadal commenta anche questo.

«Non c’è nessuna paranoia. È la realtà. Un mio caro amico, Roberto Bautista, si è dovuto ritirare oggi per un altro caso. Quando succede questo genere di cose è probabilmente perché ci sono molti casi. Non sto facendo molte cose. Vengo al torneo, torno a casa, e non esco affatto. Fa parte di questo mondo impegnativo che abbiamo affrontato negli ultimi anni. Non sto dicendo che non stiamo facendo le cose nel modo giusto, perché ad un certo punto dobbiamo riaprire tutto, dobbiamo essere liberi, avere una vita normale. Sembra che il Covid sia ora meno pericoloso nel creare seri problemi di salute. Allo stesso tempo, quando apri, possono succedere questo genere di cose. Niente da aggiungere. Questo è tutto».

Su lui, Djokovic e Federer:

«Nel tennis Federer, Djokovic e io abbiamo fatto la differenza. Non sono arrogante in tal senso, ma se abbiamo fatto qualcosa di meglio degli altri è che siamo quelli che hanno vinto più partite giocando male. Questa è la chiave del successo per i tennisti. Giocando bene vincono quasi tutti, perché le differenze non sono grandissime. Quando giochi bene vinci per inerzia, la chiave è vincere quando giochi male, perché quando giochi male e perdi non giochi fino alla prossima settimana. Se giochi male e vinci, puoi giocare bene il prossimo. Le vittorie aiutano a giocare bene».

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