Alla Gazzetta: «La squadra resta competitiva, ma vincere un campionato a Napoli non è semplice. Da solo non ha vinto neanche Maradona»
La Gazzetta dello Sport intervista Massimo Mauro. Il tema è il Napoli, con la permanenza di Osimhen e la partenza di Ospina e Mertens.
«Osimhen mi piace tantissimo. Non è un centravanti “vecchia scuola” ma ha una forza particolare, un atletismo unico e anche molti gol nei piedi. Sarebbe difficile sostituirlo con un bomber dello stesso valore. Osimhen è uno da venti gol a campionato, non se ne trovano così tanti in giro».
Deve migliorare, però, nell’atteggiamento in campo.
«Nella gestione dei momenti della partita, in certi atteggiamenti verso avversari e direttori di gara. Le provocazioni sono sempre dietro l’angolo e lui deve essere bravo a non reagire. Se farà questo ulteriore salto di qualità diventerà una pedina ancora più importante. Spalletti lo ha fatto crescere molto».
Su Deulofeu:
«Deulofeu ha i numeri per infiammare il Maradona, a Udine ha fatto bene, però bisogna vederlo in una grande squadra: al Milan, senza gli spazi dell’Udinese, non si è espresso a certi livelli. Lui e Osimhen, quando c’è da attaccare la profondità, possono far male».
Se Koulibaly e Osimhen dovessero restare, il Napoli sarebbe squadra da scudetto?
«Non bastano, e non basta neppure la riconferma di Anguissa; sono andati via elementi come Insigne, Ospina e Mertens che devono essere sostituiti con gente che sopporta le pressioni di una piazza come Napoli. La squadra resterà competitiva, ma per lo scudetto serve qualcosa in più visto che — nonostante l’ottimo lavoro di Spalletti — alcuni incidenti di percorso hanno frenato la corsa. Vincere un campionato a Napoli non è semplice, lo dico con cognizione di causa. Da solo non ha vinto neanche Maradona. È importante mantenere l’ossatura e aggiungere innesti di spessore»