Jacobs: «Sono stato io per primo a forzare in alcuni casi, ma ora occorre pensare agli Europei»
In conferenza: «Sto facendo tutte le terapie del caso per fare in modo di guarire. Farò fisioterapia e risonanze per poi tornare in pista»

Tokyo (Giappone) 06/08/2021 - Atletica Leggera staffetta 4x100 mt / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Marcell Jacobs
Marcell Jacobs parla in conferenza stampa dopo il ritiro dai Mondiali in Usa. Con lui Paolo Camossi e Marco Sicari.
Non l’ho vissuta benissimo, fa parte del nostro sport e quest’anno purtroppo è successo troppo spesso. Avrei voluto essere lì, vedere la mia corsia vuota in semifinale mi ha fatto rosicare tantissimo ma mi ha dato ancora più energia per tornare più forte di prima. Non è nulla di grave ma devo farlo per fare le cose nel migliore dei modi. Sono stato io per primo a forzare in alcuni casi perché non ce la faccio a guardare gli altri dal divano di casa ma bisogna fare le cose con calma in vista degli Europei.
Ero allo stadio ed è stato emozionante vedendo le difficoltà da cui veniva, ha tirato fuori tutto il suo carattere dimostrando di valere tantissimo. Peccato per la medaglia mancata. Ma anche se non è arrivata la merita tutta.
Ho vinto il mondiale indoor e dopo quello non ho avuto impegni fuori dalla pista. Fino a lì era andato tutto nel migliore dei modi, l’intoppo è arrivato dopo. E senza questo intoppo la stagione sarebbe andata in altro modo. Sono uno che sa quando fare le cose fuori dalla pista e quando bisogna invece allenarsi.
Sto facendo tutte le terapie del caso per fare in modo che tutto guarisca nei tempi e nel migliore dei modi. Ho già iniziato il tutto, farò fisioterapia e risonanze per poi tornare in pista.
Devo pensare a fare le cose con calma per arrivare agli Europei nella miglior condizione possibile della mia vita mai avuta. Voglio ritrovare la forma perfetta per spaccare tutto
Ho cancellato l’applicazione di Instagram e Facebook per non vedere nulla e seguire i commenti. Chi mi vuole veramente bene ed è vicino a me mi manda messaggi in privato ed è quello che è importante per me.
Venivo da un’elongazione del tendine del bicipite femorale ed è quello che mi ha tenuto fermo da Savona, verso Stoccolma è tornato. Credo partisse tutto dalle problematiche che ho alla schiena. Il giorno prima della gara mi sentivo bene e stavo facendo uno degli allenamenti più belli mai fatti. Forse il fatto di sentire questa gamba così libera come non la sentivo da tempo… ed è arrivato questo problema dall’altra parte.
La scelta di gareggiare in Kenya ci stava, a volte si ha voglia di tornare in pista. La pazienza che a volte deve avere lui in partenza per arrivare veloce in fondo a un 100m dobbiamo averla anche noi quando ci sono problematiche fisiche. Ma la voglia di gareggiare è sempre tanta.
Col senno di poi si possono fare tante cose. Ma quando sei lì e stai bene perché non gareggiare? Per quanto riguarda la staffetta non potevo immaginare di avere questo problema fisico che non mi permette di correre, altrimenti ero qui per fare i 100m e la staffetta.