Ivanisevic: «In molti, al posto di Djokovic, non avrebbero mai più giocato a tennis dopo Melbourne»
Il coach di Nole alla Gazzetta: «È stato uno shock per me che ero un uomo libero, immaginatevi per lui. Incredibile come abbia superato quei momenti»

Londra (Inghilterra) 10/07/2022 - finale Wimbledon maschile / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic ONLY ITALY
La Gazzetta dello Sport intervista Goran Ivanisevic, coach di Nole Djokovic, reduce dalla vittoria a Wimbledon contro Kyrgios.
«Questo successo è stato molto emozionante. Se posso dirlo, fin qui era è stato un anno difficile, anzi proprio di m…, soprattutto per lui, ma anche per noi che gli siamo stati vicini. Con tutto quello che è successo dall’Australia in poi, gli ci è voluto tempo per trovare la forza di andare avanti e ritrovare la forma. Tuttavia io sapevo che a Wimbledon era il favorito, lo vedevo in allenamento e giocava un tennis incredibile».
Quanto è stato difficile gestire il ritorno alla normalità dopo le vicende australiane?
«Quando ti succede ciò che è accaduto a Djokovic in Australia, di solito non riesci più a tornare quello che eri prima: è stata una cosa enorme. Dopo un paio di settimane gli ho detto: “Nole, va bene, dimentica Melbourne, torna indietro e ricominciamo ad allenarci”. Troppo facile. Non è successo. Ci è voluto molto tempo: Montecarlo, Belgrado, poi ha cominciato a giocare meglio a Madrid e a Roma, è stato ottimo a Parigi ma quel giorno Nadal era un giocatore migliore e Novak ha pure sbagliato atteggiamento».
Ancora una volta Novak ha dimostrato una straordinaria forza mentale.
«Lo ripeto: molti non si sarebbero ripresi, non avrebbero mai più giocato a tennis. È stato un grande shock per me che ero un uomo libero, immaginatevi per lui. È incredibile come si sia ripreso e come abbia superato quei momenti. È stato eroico, avrebbe potuto chiedersi perché continuare a giocare. Quattro settimane prima del Roland Garros non avrebbe nemmeno potuto partecipare, poi hanno cambiato le regole. Ma tu non puoi fare un programma su quello che decidono i governi. Ti alleni, ma non sai per quando lo stai facendo. Situazione difficile. Adesso va meglio, almeno sai dove puoi andare e dove non puoi farlo».