Sul CorSport. E’ il tuono che annuncia il temporale? Tiago Pinto si sta dilaniando ma vendere è complicato. Sarri e Spalletti non sono meno incazzati di Mou

Quando è sbarcato a Fiumicino ed è stato intercettato dai microfoni dei giornalisti, José Mourinho ha scelto la strada del silenzio: parlerò il 13 agosto, ha detto. Sul Corriere dello Sport Giancarlo Dotto commenta il gesto dell’allenatore della Roma.
“Drasticamente silente”.
“Il tuono che annuncia il temporale? Se manterrà la promessa (minaccia?), José parlerà solo alla vigilia di Salernitana-Roma, prima di campionato, il che risulterebbe quanto meno strano, considerando che di mezzo passerà un ritiro intero e tutta una serie di test dove la nuova Roma prenderà forma”.
Saranno 40 giorni fondamentali, in cui il tecnico dovrà allestire la squadra.
“Di sicuro, nella testa del mister ronzano a proposito dubbi e apprensioni grossi come calabroni”.
“Poco più di un mese dopo. Smaltita la sbornia, esaurite le lacrime, i cori, le risa, Mou è tornato nel suo assetto preferito: quello dell’irrespirabile trita-anime. Mettere pressione a sé e al mondo che lo circonda è la cosa che gli viene meglio. La maschera, non ancora furente, ma abbastanza truce di chi, a scanso di equivoci, ti fa capire che la festa non solo è finita, sepolta, dimenticata, ma qui si rischia seriamente l’incidente”.
In realtà, già la sera della vittoria della Conference, mentre tutti facevano festa,
“Mou fu attento a seminare due o tre warnings pesanti alla società. «Attenzione, voglio vedere cosa accadrà a partire dal prossimo mercato». Non è accaduto molto. C’è tempo, Tiago Pinto si sta dilaniando per portare doni al suo geniale tiranno, ma è un mercato difficile, vendere più complicato che comprare (immaginate Sarri, Spalletti, Allegri, Gasperini, ecc. meno incazzati o ansiosi di Mou?). Troppe questioni sospese a Trigoria. Zaniolo, la prima”.
Non si sa ancora se Nicolò andrà via, dove e neppure chi lo sostituirà. Nel caso non partisse, Mourinho se lo ritroverebbe in squadra “demotivato e scontroso”.
“Perso anche Miki, la Roma non ha un profilo che gli somigli. Matic è un grande giocatore, ma è un altro giocatore. Anche Frattesi è un altro giocatore e, comunque, ancora discretamente lontano. Risultato: José per non sbagliare ha steso a Trigoria il tappeto dei carboni ardenti e nessun piede si potrà astenere dal camminarci sopra”.