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Dembélé non è Dybala: ha rinnovato col Barça a stipendio quasi dimezzato, l’agente s’è arreso

È quello che fischiarono quando entrò contro il Napoli. Dopo una stagione di tira e molla ha fatto pace con la realtà: i fuoriclasse sulla carta non hanno mercato

Dembélé non è Dybala: ha rinnovato col Barça a stipendio quasi dimezzato, l’agente s’è arreso

“Ora sì, Força Barça”. Ora sì, ma prima… Ousmane Dembélé è uno strano caso di calciomercato al tempo della tirannia dei parametri zero. Ha cancellato dalla lavagna la scadenza 2022 e ha scritto 2024 col Barcellona, al termine di un anno intero di rottura continuata, trattative negate, rilanci e controrilanci. Una soap opera con finale a sorpresa: a contratto scaduto ha accettato il rinnovo con riduzione dello stipendio del 40%.

Dembélé è quello che entrò nel secondo tempo di Barcellona-Napoli sommerso dai fischi del Camp Nou. A Napoli ce ne fregammo, il Barca ci stava buttando fuori dall’Europa League. Ma quei fischi venivano da lontano. Il contratto dell’attaccante era al centro di una tira e molla massacrante tra il club con le casse in panne e gli agenti del giocatore nel francese. Lui si ostinava a dire no a tutte le proposte di acquisto, e così ha fatto fino a scadenza scatenando la reazione della società e dei tifosi che lo credevano un traditore. Dembélé era stato pagato 105 milioni più bonus nel 2017, preso dal Borussia Dortmund. E nonostante il talento cristallino gli infortuni fantozziani (più di 13 da quando era arrivato in Spagna) avevano impedito che giustificasse quella spesa folle.

Prima della partita col Napoli era già stato sommerso di fischi contro l’Atletico Madrid, in campionato. Tanto che Xavi aveva dovuto fare un appello in conferenza stampa per proteggerlo: “Vorrei chiedere ai tifosi di smettere di fischiare Dembelé, per favore fermatevi!”. Non s’erano fermati.

Anche perché prima il direttore sportivo del club catalano, Mateu Alemany, aveva lavato i panni sporchi pubblicamente: “In tutto questo tempo, 6 mesi, quasi 7 mesi, abbiamo dialogato, abbiamo parlato, il Barça ha fatto diverse offerte, ha cercato di trovare un modo per far continuare il giocatore con noi e quelle offerte sono state sistematicamente rifiutate dai suoi agenti. In questo scenario è stato comunicato a lui e ai suoi agenti che deve andarsene subito, perché vogliamo giocatori coinvolti e speriamo che il trasferimento avvenga entro il 31 gennaio”. E invece no, non se n’era andato.

Anzi, ora è rimasto. Come? Semplicemente scavalcando il suo agente, Moussa Sissoko. E anche capendo con molta difficoltà che evidentemente il suo reale valore è molto più vicino ai 30 milioni di euro che indica Transfermarkt che ai 100 e passa spesi dal Barca nel 2017.

Diario As scrive che in realtà questa è solo la pausa di un tormentone, perché due anni non sono niente a la discussione sul suo futuro si ripresenterà a breve. Intanto però Dembélé, dopo 150 partite in blaugrana (32 gol e 34 assist) ha fatto pace con la realtà. Resta e scommette sulla sua ripresa: i fuoriclasse sulla carta non se li prende più nessuno, ormai.

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