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Szczesny: «Ogni anno si parla del nuovo portiere della Juve, ci ho fatto il callo. Non voglio giocare fino a 40 anni»

A Przegld Sportowy. «Sono Szczesny, non Buffon. Vincere la Champions era alla nostra portata nelle prime due stagioni che ho giocato qui, ora no»

Szczesny: «Ogni anno si parla del nuovo portiere della Juve, ci ho fatto il callo. Non voglio giocare fino a 40 anni»
Mg Milano 24/10/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Wojciech Szczesny
Il portiere della Juventus Wojciech Szczesny ha rilasciato un’intervista ai media polacchi, in particolare a Przegld Sportowy. Di seguito, vengono riportate alcune delle sue dichiarazioni.

Rispetto ai suoi obiettivi:

«Non mi pongo mai obiettivi, non voglio essere felice soltanto in relazione al raggiungimento di questo o quel risultato. Mi piacerebbe, certo, riuscire ad essere un punto fermo della squadra per cui gioco, sarei contento di ottenere degli ottimi risultati, provo a fare la differenza. È questo a motivarmi».

Alla Juve la Champions è una specie di ossessione.

«Devo dire che la vittoria della Champions League poteva essere alla nostra portata nelle prime due stagioni che ho giocato qui. Poi ci siamo ritrovati fuori dalla lotta per il primo posto,  siamo stati anche eliminati da squadre contro cui non avremmo dovuto perdere per nessuna ragione. Ma dobbiamo sapere che in Champions League può succedere anche questo. Ad un certo punto, dopo nove scudetti, c’è stato un cambio generazionale ed il ciclo vincente è finito: bisogna prenderne atto»

I motivi.

«La maggior parte dei giocatori che costituivano i fondamenti della Juventus e che hanno dato un contributo essenziale alle tante vittorie degli ultimi anni sono andati via nelle ultime due stagioni. Cambiare significa pur sempre rischiare. Io nonostante tutto sono dell’idea che sia Pirlo che Allegri abbiano fatto un buonissimo lavoro, assicurando alla Juventus un posto in Champions League. Non eravamo assolutamente pronti a competere per lo scudetto. Capisco che la Juventus è un club in cui vincere è un obbligo, dove non si compete per il terzo o per il quarto posto, e capisco che queste parole suonano male se le dice un giocatore bianconero, ma è la realtà»

Ronaldo.

«Si tratta di un calciatore fantastico e fa la differenza, in tutti i sensi: non solo in campo, ma anche a livello di marketing. Non credo che ci siano altri al suo livello al mondo. Alla Juventus l’abbiamo vissuto come un semplice compagno di squadra, non come Cr7. Certo, quando leggemmo che avrebbe giocato con noi tutti abbiamo pensato “wow!”. Una squadra però deve giocare assieme, collaborare, nessuno deve sentirsi inferiore all’altro, anche se si chiama Ronaldo. Di sicuro c’è che con Cristiano in campo partivi sempre in vantaggio 1-0»

Il suo futuro.

«Ho ancora un contratto di tre anni con la Juventus e, per quanto mi riguarda, se a Torino mi vogliono, mi piacerebbe tener fede a questo contratto. S’è scritto e s’è detto in questi anni di tanti portieri che avrebbero dovuto prendere il mio posto, ma oramai c’ho fatto il callo, l’abitudine. Adesso è il contrario: mi preoccupo solo quando non dicono nulla del nuovo portiere della Juve!»

Può giocare fino a quarant’anni, come Buffon?

«Io sono Szczęsny, non Buffon. Non ho mai pensato o programmato di giocare fino a 40 anni. Per ora, penso ai prossimi tre anni con la Juventus. Poi mi piacerebbe giocare altre due stagioni in Spagna, dove ho una casa, ma è presto per parlarne. Fisicamente mi sento benissimo, anche se gli anni passano, per non dire che volano»

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