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«Noi, tifosi del Madrid aggrediti e derubati dai francesi. La polizia ci sparava spray e palline di gomme»

Su El Mundo le testimonianze dei tifosi spagnoli: «Scene terribili fuori allo Stade de France, abbiamo coperto gli occhi dei bambini per non farli guardare»

«Noi, tifosi del Madrid aggrediti e derubati dai francesi. La polizia ci sparava spray e palline di gomme»

Non è come dice il ministro dello Sport francese: i disagi organizzativi nell’accesso allo Stade de France, in occasione della finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid di sabato sera non hanno riguardato solo i controlli più leggeri dei tifosi inglesi. Anzi. El Mundo riporta le testimonianze di alcuni madridisti.

“Sono venuti a prenderci tutto, a derubarci, ma sono stati i poliziotti a lanciarci spray al peperoncino e palline di gomma. Siamo scesi nella metropolitana e si era già trasformata in una trappola per topi. Se avessimo provato a prendere un taxi ci chiederebbero 300 euro per farci uscire da lì”.

Ci sono decine di altre storie. Come quella di Enrique Cazorla:

“Abbiamo iniziato a correre e abbiamo sentito la polizia sparare. Abbiamo preso in braccio il nostro bambino di sei anni e gli abbiamo coperto il viso in modo che non vedesse quell’orrore”.

Dopo la mezzanotte, al momento di lasciare lo stadio, altre scene di panico tra i tifosi spagnoli. Tra le porte N, L e K, dalla stretta passerella che portava all’ingresso della metropolitana della linea 13: scale senza corrimano, pavimento cosparso di vetri, un imbuto diabolico.

“Scappavano, spingendo tutti quelli che si mettevano in mezzo. Ho visto uno che aveva preso la pistola da un poliziotto e correva impugnandola”, racconta un altro testimone, Luis Francisco Abanades. “Vedendo il pericolo, abbiamo preso delle bottiglie rotte da terra per cercare di difenderci, anche se non volevamo usarle”.

Le forze dell’ordine erano incapaci di controllare la folla. Marcos Sànchez, altro tifoso madrileno, racconta:

“Venivano in gruppi di quattro e ti gridavano ‘Hala, Madrid’ prima di circondarti. Alla ricerca del tuo cellulare, del tuo portafoglio o del tuo zaino. Alcuni sono scappati con i soldi nei calzini”.

Ad una tifosa hanno rubato la borsa in cui c’era la chiave dell’hotel in cui alloggiava.

“I rapinatori hanno chiamato l’albergo e hanno detto che l’avevano trovata e volevano restituirla. Alla reception ci hanno avvertiti di non pensare nemmeno di tornare lì. In ogni caso, abbiamo insistito, dicendo ai ladri che li avremmo ricompensati per questo. Poi hanno iniziato a minacciarmi, dicendomi che sapevano dove mi trovavo e che sarebbero venuti a trovarmi per violentarmi”.

Pedro Castro, invece, ha trovato l’auto svaligiata, al termine della partita.

” Hanno preso un iPad, un laptop, un libro digitale… Tutti gli oggetti di valore che hanno trovato. E hanno lasciato le valigie, in modo da non attirare l’attenzione”.

Ma non è finita lì.

“Stavamo vedendo cosa mancava quando un altro maghrebino arriva con un coltello. Uno dei miei amici, con una reazione di riflesso ha chiuso la portiera, mentre ci minacciava tutti. Siamo riusciti finalmente a dissuaderlo.

E ancora: altri tifosi raccontano che c’era chi cercava di rubare il codice del loro biglietto digitale già prima della partita, per rivenderlo a prezzo maggiorato.

“Al primo anello di sicurezza abbiamo visto un trambusto prima di accedere al ponte che dava accesso allo stadio. Ci siamo resi conto che stavano cercando di scattare foto ai nostri cellulari, per cercare di entrare in possesso del codice del biglietto.

Alcuni tifosi sono rimasti ad aspettare la riapertura della metropolitana, alle 6 del mattino, mentre nella periferia c’erano scene di saccheggio. Uno di loro pensa al futuro, e dice:

“Chi vorrà venire qui nel 2024 ai Giochi Olimpici? Non vedo Parigi qualificata per organizzare un evento così grande. Non sono in grado di controllare la propria gente”.

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