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Marco Borriello: «Ricordo ancora la tripletta con il Genoa, a Udine. Quella sera a casa mi aspettava Belen»

Alla Gazzetta: «Ho faticato il doppio degli altri per emergere. Si parlava di me anche fuori dal campo, così venivo spesso bastonato più del dovuto»

Marco Borriello: «Ricordo ancora la tripletta con il Genoa, a Udine. Quella sera a casa mi aspettava Belen»

Oggi Marco Borriello compie 40 anni, la Gazzetta dello Sport lo intervista. Napoletano, ha giocato con il Treviso, il Milan, la Roma e il Genoa. Ha concluso la sua carriera nel 2019 in Spagna, nell’Ibiza. Tra pochi giorni verrà ufficializzato il suo incarico come membro del board dell’Ibiza e direttore delle relazioni internazionali.

Se si volta indietro, cosa vede?

«Tante cose belle, alcune brutte. Ho grande memoria, cerco di non ripetere gli errori. Nella vita ci sono gli intoppi, la differenza la fa come reagisci».

Quanta fatica ha fatto per essere quello che è?

«Il doppio degli altri. Si parlava di me anche fuori dal campo, così quando le cose andavano male venivo bastonato più del dovuto. Ma anche esaltato più del dovuto, talvolta».

La più grande soddisfazione e il più grande rimpianto?

«Entrambi legati alla Nazionale: aver indossato la maglia azzurra quando era meno accessibile di adesso e non aver segnato con l’Italia».

Il Borriello più forte?

«Non si è visto. Ho il rimpianto di essermi fatto male in modo serio l’anno dopo i 19 gol con il Genoa: quaranta punti di sutura in un muscolo della gamba destra. Dal punto di vista fisico non sono più tornato come prima. Ho fatto comunque una bella carriera. E sono orgoglioso dell’affetto ricevuto: nessuno mi ha mai contestato».

In Serie A ha segnato con dodici squadre. Gli chiedono di scegliere i tre gol più belli.

«Con la Juve a Cesena: decisivo per lo scudetto. Con la Roma al Chievo: fissò il record delle dieci vittorie di fila. Con il Genoa a Udine: fu bellissimo (stop di petto, palleggio di coscia e giravolta), feci una tripletta e diventai capocannoniere. Quella sera a casa mi aspettava Belen».

Pensava che Belen fosse la storia della sua vita?

«Ero talmente immaturo che non ci ho mai pensato. Ho vissuto quella storia senza farmi troppe domande. Ora non ho una compagna, sono follemente innamorato della mia vita».

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