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La famiglia De Laurentiis vive del Napoli, perciò me li tengo stretti

I Fondi, i Commisso, hanno lo schema fisso: ridurre i costi per vendere. Solo a Napoli non l’hanno capito e si nutrono di notizie Ogm

La famiglia De Laurentiis vive del Napoli, perciò me li tengo stretti
Gc Napoli 01/03/2013 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Mi tengo stretta la famiglia De Laurentiis. Non perché mi piacciano. Non perché sia un loro fan. Non perché siano particolarmente skillati sul calcio Semplicemente perché con il Napoli loro vogliono viverci. Se una cosa mi dà sostentamento, la faccio al meglio. È un ragionamento semplice da fare se si guardano un minimo le cose che succedono.

Decio Cavallo pace all’anima sua ormai è cibo per i vermi. Commisso, il Fondo Elliott e tanti “paisà” che sono venuti a fare spese nel calcio italiano, stanno dimostrando di avere giustamente a cuore solo il loro “bisiniss”.

Gli appassionati tifosi di queste squadre stanno vivendo sulla loro pelle quanto i nuovi padroni del calcio italiano siano lontani dai retaggi delle loro proprietà. Poi se bastano due social media manager “trendy” a fare la differenza allora a Natale regalo solo le scatole.

Per RedBird nuovo proprietario rossonero, o chi per lui, sono inimmaginabili acquisti “d’entusiasmo”: meno investono i fondi, meno si appesantiscono economicamente, più sono leggeri i loro costi fissi, maggiore sarà il loro guadagno quando incasseranno il ticket. Con buona pace di stampa e tifosi, con la prima che fiancheggia e smorza sul nascere qualsiasi notizia che possa provocare malcontento, e con la seconda che vuole solo il sudore del nuovo acquisto.

A Napoli al contrario va in scena al contrario la Coppa Disgusto. Invece di ragliare ogni santo giorno, cibandosi esclusivamente di notizie OGM, il ciuccio medio napoletano potrebbe cercare di guardarsi intorno, capendo che ADL, che non provoca istinti di fratellanza, ha per primo interesse affinché il Napoli rimanga nel lotto delle competitor per la Champions.

Invece le accuse sono che “sta smantellando una squatra”, manca di rispetto “al capocannoniere dei 148 gol”. Attenzione che i 148 di Mertens sono “the new 91 punti”: E via andare con filastrocche da prima elementare da recitare sulla battigia questa estate. Così giusto per essere sicuri della propria esistenza.

Volendo guardare un filo oltre il prossimo torneo di “Percoche nel vino” il Napoli “ridimensiona” la propria età media ed il proprio monte ingaggi. Azioni necessarie per un futuro ancora ad ottimi livelli. Se non ve ne foste accorti sono i giovani che possono perpetuare le generazioni. I vecchi no. Nel calcio funziona uguale. Infatti in Champions ci ha portati di peso Victor Osimhen.

Del resto noi siamo tranquillissimi. E nutriamo grande fiducia negli orfani di Mertens, e nei nuovi acquisti. rispetto ai nuovi acquisti le percezioni fallaci del popolino sono state certificate dal campo. Nota è infatti l’incompetenza del tifoso medio, i cui editti sui nuovi calciatori sono attendibili come i tarocchi di Gennaro D’Auria. Possiamo parlare del solito luglio 2007 e della presentazione di Lavezzi ed Hamsik. Ma possiamo ricordare, come ha fatto tempo fa il Napolista, zero giornalisti alla presentazione di Dries Mertens. Dettagli…

Continui per la sua strada il Napoli. A luglio il carro è sempre stato vuoto. Si azzuffino Spalletti e De Laurentiis. Nel ritiro della Lazio campione d’Italia 1974 si giocava a poker con le pistole sotto al tavolo.

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