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Gianni Cavina: «Paolo Villaggio un uomo cattivo. Abatantuono? Un sopravvalutato, uno fortunato»

Sul Fatto quotidiano intervista postuma all’attore scomparso un paio di mesi fa: «Mentre giravamo “Regalo di Natale” non credevamo neanche un po’ a un capolavoro»

Gianni Cavina: «Paolo Villaggio un uomo cattivo. Abatantuono? Un sopravvalutato, uno fortunato»
Regalo di Natale

Il Fatto quotidiano pubblica un’intervista postuma a Gianni Cavina attore italiano scomparso un paio di mesi fa. È noto al grande pubblico per il film “Regalo di Natale” di Pupi Avati ma è stato un ottimo attore teatrale. Ecco uno scorcio dell’intervista concessa poco prima di morire.

Paolo Villaggio.

Lasciamo perdere, un uomo molto egoista, cattivo: in quei giorni, sul set, nevicava, un freddo clamoroso, eppure non consentiva a nessuno di entrare nella sua roulotte per bere almeno un caffè.

Mentre giravate “Regalo di Natale” si rendeva conto di partecipare a un capolavoro?

Neanche un po’. Credevamo di girare solo un filmino delicato e a basso costo.

E con Abatantuono…

No, non è un fenomeno. Le rispondo prima che finisca la domanda.

Quindi?

Un attore sopravvalutato con molta fortuna. Meglio per lui.

E Carlo Delle Piane?

Una persona adorabile, un rompicoglioni da morire.

Non voleva contatti fisici.

Per carità! Era vietato toccarlo, anzi non potevi neanche guardare nel piatto dove mangiava. Una cosa impressionante, però con un cuore grande, grande.

Chi considera un “maestro”?

Nessuno in particolare; (ci ripensa) forse Glauco Mauri. Lui l’ho copiato tantissimo quando abbiano recitato insieme
nel Macbeth.

Amava più il teatro o il cinema?

Il palco e senza alcun paragone, ma sono stato costretto a preferire il cinema e la televisione solo per motivi economici.

Gli attori più bravi con i quali ha lavorato.

Bah, nessuno in particolare.

Neanche la Sandrelli?

Lasciamo perdere.

Ornella Muti?

Idem. (pausa) Guardi che posso diventare antipatico.

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