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Bruno Pizzul: «Nando Martellini non era un grande appassionato di calcio»

Intervista al Giornale: «Era un gentleman. Bearzot un po’ come Mourinho. Le telecronache di oggi? Più che di Rivera, si parla dello zio di Rivera»

Bruno Pizzul: «Nando Martellini non era un grande appassionato di calcio»
Db Milano 29/12/2019 - trasmissione Tv 'Il campionato fa 90' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Bruno Pizzul

Bruno Pizzul. Il Giornale intervista il telecronista Rai che fece parte della spedizione a Spagna 82 mondiale vinto dall’Italia. Il telecronista delle partite di quella Nazionale era Nando Martellini.

«Quella Nazionale è stata una delle più forti di sempre. Bastava valutare i singoli giocatori. Bearzot ha creato un blocco unico contro tutti. Un po’ la stessa politica di Mourinho».

E i giocatori?

«Molti hanno toccato il momento magico: Paolo Rossi massacrato prima di cominciare per tutte le sue vicende. Poi, appena toccava palla, la buttava dentro. Nessun paragone con quelli di oggi: abbiamo quello che ci meritiamo. L’uomo decisivo fu Bruno Conti che martellava gli avversari sulle corsie esterne».

Nando Martellini, chiuse col famoso urlo “Campioni del mondo!”. Come si era preparato?

«Nando non era un grande appassionato di calcio. Era un gentleman, con me amabile. Attento alla preparazione, alla dizione, ma non sbavava per il pallone. Quel giorno era tranquillo, sentiva un po’ di pizzicorino. Poi ci fu il coinvolgimento emotivo e l’urlo lo legò all’impresa».

Altre telecronache rispetto a oggi?

«Raccontavamo cose strettamente legate alla partita. Non avevamo tutte le informazioni di adesso. Ma ora si tende a strafare. E anziché parlare di Rivera, racconti dello zio di Rivera. Francamente… ne farei a meno».

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