Billie Jean King: «i tennisti dovrebbero giocare con la maglia con nome e numero, come calcio e Nba»
Al Corriere della Sera: «il tennis non si cura dei clienti. Come avvicinare la generazione Tik Tok? Con partite due set su tre anche negli Slam»

Roma 12/05/2022 - Internazionali BNL d'Italia / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic ONLY ITALY
Il Corriere della Sera intervista la ex tennista Billie Jean King che parla del marketing del tennis. Dice;
«Bisognerebbe vietare ai giocatori che hanno lo stesso brand di vestirsi uguali quando si affrontano! Immagini se succedesse nel calcio o nel basket: due squadre identiche, difficili da distinguere? E scriviamo i loro nomi sulla schiena, mettiamo il numero e ritiriamolo a fine carriera, come certi calciatori o le stelle dell’Nba. Sarebbe più facile scegliere, identificarsi, fare il tifo. Oh boy! Al nostro sport manca un servizio di customer care: dovremmo andare incontro al consumatore, non rendergli la vita difficile!».
«C’è un argomento di cui non parliamo mai abbastanza: come conquistiamo i giovani in un mondo in cui i ragazzi hanno sempre più fretta e passano sempre più tempo sui social? Come portiamo a vedere il tennis la generazione Tik Tok che non riesce a rimanere concentrata per più di 10 secondi consecutivi? Giocando due set su tre, sia gli uomini che le donne, anche negli Slam. Allungherebbe la carriera agli immortali, a partire da Nadal che ha tanti acciacchi quanto me. Io Rafa vorrei vederlo in campo fino a cent’anni».
E poi raccontare le storie dei tennisti:
«La striscia vincente di 35 match di Iga Swiatek, il modo in cui Coco Gauff usa la sua piattaforma da campionessa, esponendosi contro la violenza delle armi. E la vostra Martina Trevisan, mio Dio: la guarigione dall’anoressia, il ritorno al tennis e quel meraviglioso sorriso…».