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Sadio Mané: «Vincere la Champions non è difficile quanto diventare professionista venendo da Bambali»

A SkySports: «Questa finale non è la rivincita di quella del 2018, allora Madrid meritava di vincere. Se vuoi essere il migliore, devi battere il migliore». 

Sadio Mané: «Vincere la Champions non è difficile quanto diventare professionista venendo da Bambali»
Db Liverpool (Inghilterra) 08/03/2022 - Champions League / Liverpool-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sadio Mane'

L’attaccante del Liverpool, Sadio Mané, ha rilasciato un’intervista a SkySports. Sabato la squadra di Klopp si gioca la finale di Champions con il Real Madrid.

A volte i giocatori devono dimostrare le cose a se stessi. Cosa hai dimostrato a te stesso vincendo la Coppa d’Africa?

«Che amo il calcio. Che voglio giocare il più a lungo possibile. E nel frattempo voglio vincere tutti i titoli che posso: Champions, Premier, Coppe d’Africa e Mondiali. Voglio dimostrare a me stesso che sarò pronto a comportarmi come un professionista che cerca di essere il migliore in ogni partita, qualcuno che aiuta la sua squadra a migliorare e che diventando sempre migliore come giocatore».

Sei diventato il miglior giocatore in Africa battendo l’Egitto di Salah nella finale della Coppa d’Africa e poi lasciandolo fuori dalla Coppa del Mondo del Qatar. Cosa significa questo per chi è nato a Bambali, un piccolo villaggio del Senegal, un paese senza tradizione nel calcio?

«Non è stato facile. Il posto da cui vengo è molto, molto lontano. Per me arrivare qui è stato molto speciale. Questo è un sogno. Sono molto felice di essere stato in grado di dare questo alla mia squadra ed è qualcosa che mi fa sentire molto motivato. Forse vincere la Champions League non è così difficile come diventare un giocatore professionista che esce da Bambali».

Come ti avvicini a questa finale di Champions League con Madrid? Ricordano quello che è successo a Kiev, nel 2018 (quando il Real vinse sul Liverpool).

«Meritavano di vincere. Abbiamo fatto del nostro meglio e se non abbiamo vinto non fu nemmeno la fine del mondo. Per noi è qualcosa di superato. Sono passati quattro anni e le cose sono cambiate. Ora abbiamo più esperienza, più qualità, e se dovessimo giocare di nuovo quella partita non faremmo più le cose allo stesso modo. Penso che nel 2018 siamo entrati in partita meglio del Real Madrid. Ma questo gioco lo vince la squadra che segna più gol e noi dobbiamo essere realisti: loro sono stati più decisi e hanno giocato molto bene. Come possono non giocare bene se sono una delle migliori squadre del mondo? Ora siamo più preparati. Sappiamo cosa ci aspetta. E sappiamo che sarà molto difficile. Ma se vuoi essere il migliore, devi battere il migliore».

Salah ha detto che questa è stata una rivincita.

«Non per me. Vendetta è una parola troppo grande. Questa è solo una partita completamente diversa. Un’occasione per dare il meglio di noi».

Spiega il suo modo di giocare:

«Il mio lavoro è quello di muoversi, non di muoversi per ottenere la palla. Ci muoviamo per rendere le cose più facili ai nostri colleghi. Se non ci muoviamo tutti, il gioco ha meno chiarezza perché esauriamo gli spazi. Ci muoviamo per aiutarci a vicenda a passare meglio la palla, fare assist e segnare più gol. E’ il gioco di squadra».

 

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