Spalletti: «Sono io il responsabile della squadra. Se dopo un anno insieme non sa reagire, devo pagare io»
A Dazn: «Vuol dire che ho trasferito male il mio lavoro ai calciatori. Se il livello è questo, non posso non essere chiamato in causa»

Empoli 24/04/2022 - campionato di calcio serie A / Empoli-Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ai microfoni di Dazn dopo la sconfitta contro l’Empoli in trasferta.
«Prendo atto di quello che accade, poi è chiaro che immaginarsi un finale del genere era difficile. Ma sono partite in cui gli avversari continuano a lottare con intensità e concentrazione, noi abbiamo perso attenzione e qualche palla di troppo, abbiamo fatto qualche errore che per il nostro livello non dovevamo fare, ma sulla continuità e sull’attenzione ha molta responsabilità l’allenatore. Se la squadra è questa, se abbassa l’atteggiamento la responsabilità è dell’allenatore».
Come stanno i ragazzi?
«Ci deve essere un atteggiamento consolidato in una squadra come la nostra, un lavoro settimanale, una continuità nell’essere esecutivi e attenti, abbiamo abbassato qualcosa e non va fatto. Probabilmente dentro un atteggiamento del genere subentra anche il timore, il resto lo fanno gli avversari, che hanno forza e qualità. A volte succede, nel calcio ed è successo».
«Noi abbiamo caratteristiche dove bisogna sempre stimolare il possesso palla e il tenere palla perché è importante per noi per non dover andare a fare cose innaturali, cioè rincorrere gli avversari e andare a lottare quando la partita diventa una battaglia. Le nostre qualità sono differenti e probabilmente da qualche episodio che viene fuori ci prendiamo degli svantaggi ma non mi sembrava neanche che fosse un livello insopportabile per i giocatori, ma anche qui ridiventa evidente il livello di preparazione della squadra a queste situazioni e vengo chiamato in causa di nuovo io. Sono io il responsabile di questa squadra, e devo pagare io le conseguenze di quello che avviene in campo. Se la squadra non sa reagire, dopo un anno che stiamo insieme, vuol dire che ho trasferito male il mio lavoro ai calciatori, perché dobbiamo lottare per lo scudetto, come è stato più volte detto, e per stare là… tutti hanno riconosciuto che avevamo le caratteristiche per lottare per lo scudetto, se poi il livello è questo non posso non essere chiamato in causa. Ora vediamo come va la prossima partita e quella dopo, dobbiamo ancora qualificarci per la Champions, poi la società farà le sue valutazioni complessive a fine anno».