Quando Mourinho viaggiò con Toto Cutugno e gli parlò di Al Bano, del Festival di Sanremo e del fado

Il Foglio Sportivo definisce il tecnico della Roma un vero italiano. Anche perché è curioso e conosce la storia, lo dimostra la visita al murale di Maradona

Mourinho

Roma 20/03/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Jose' Mourinho

Mourinho è un italiano vero. Lo scrive, sul Foglio Sportivo, Giampiero Timossi, che cita anche l’omaggio del tecnico della Roma al murale dedicato a Diego Armando Maradona, oltre che un volo Alitalia condiviso con Toto Cutugno, quello da Milano Malpensa a Bucarest.

C’erano Mourinho che all’epoca allenava l’Inter, che da Bucarest poi avrebbe proseguito con un jet privato verso il Mar Nero, a Costanza, per assistere alla sfida tra Romania e Francia, gara che doveva sancire il rientro dopo qualche acciacco del romeno Chivu e del francese Vieira, entrambi elementi chiave dell’Inter di Mou.

“Parlò di tutto: Al Bano e Romina, Amalia Rodriguez, il Festival di Sanremo, il fado portoghese. Mourinho parlò di tutto questo, Toto ascoltava divertito, catturato, neppure gli venne in mente di citare la sua “Italiano vero”, canzone per la quale a Mosca e dintorni impazzivano ancora, prima di impazzire davvero e per ragioni drammatiche. È li che forse nacque quell’immagine dell’italiano Vero nato in Portogallo”.

A Roma Mourinho sta esprimendo tutta la sua italianità. Tre gli elementi che Timossi cita a riprova. Il primo: Mourinho “è stato dato per bollito decine di volte”.

“quando vinci molto e lo fai anche con spocchia, arrivano solo pubblici elogi. Quando vinci meno te la fanno pagare. Questo è molto italiano: servili con i potenti, carogne con i deboli”.

Il secondo punto riporta al volo con Toto Cutugno. Mou sa parlare di tutto, come fece con Toto.

“è curioso, come lo sono gli italiani. Conosce la storia, come dovrebbero fare tutti, soprattutto gli antenati dell’antica civiltà romana. È per questo che, alla vigilia della partita con il Napoli, l’allenatore della Roma è andato in visita nei Quartieri Spagnoli e si è fermato a rendere omaggio al murales di Diego Armando Maradona. Per ricordare, davanti a un sepolcro laico, una grande storia, non solo calcistica”.

Il terzo elemento di italianità è la cultura dell’oblio: se serve è meglio dimenticare.

“Mou attaccava ogni giorno il suo rivale juventino Claudio Ranieri, martellandolo per una scarsa propensione alla lingua inglese. Mou è stato il primo a complimentarsi con Ranieri quando l’allenatore romano ha conquistato la Premier League con il Leicester”.

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