Nibali: «Dopo il Covid, sono stato malissimo, deliravo. Il ciclismo ne ha sottovalutato gli effetti»

Al Corsera: «Sembrava nulla di che, ma quando sono risalito in bici...I problemi alle vie respiratorie sono durati giorni e giorni. Mi sentivo uno straccio».

Nibali

Val Thorens (Francia) 27/07/2019 - Tour de France / foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Vincenzo Nibali ONLY ITALY

Il Corriere della Sera intervista Vincenzo Nibali che parla delle conseguenze del Covid per i ciclisti.

In questa stagione ho disputato soltanto 12 giorni di gara, metà del solito. A febbraio ho contratto il Covid, curato a casa senza problemi apparenti. A contagio concluso, dopo essere risalito in bici, il tracollo: una notte sono stato così male che ho detto a mia moglie di chiamare l’ambulanza. Deliravo. I problemi alle vie respiratorie sono durati giorni e giorni. Mi sentivo uno straccio».

Ha approfondito?

«Credo che molti di noi abbiano sottovalutato l’infezione cercando di recuperare troppo in fretta, non a caso tanti colleghi sono fuori uso. Per questo, conclusa la Coppi & Bartali sono venuto in altura (a Tenerife, ndr) invece di gareggiare: volevo riprendermi completamente».

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