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Longoria: «Il Marsiglia punta sui giocatori di Serie A perché sono abituati alle pressioni»

A Tuttosport: «E’ fondamentale per indossare una maglia pesante come la nostra. Milik? Attorno a lui c’è tanto interesse, ma lo vogliamo tenere»

Longoria: «Il Marsiglia punta sui giocatori di Serie A perché sono abituati alle pressioni»
Roma 21/10/2021 - Europa League / Lazio-Marsiglia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Arkadiusz Milik

Tuttosport intervista il presidente dell’Olympique Marsiglia, Pablo Longoria. A giugno compirà 36 anni. La squadra francese è seconda in Ligue 1 e tra le sue fila ha molti giocatori che vengono dalla Serie A: Milik, Under, Pau Lopez, Gerson, per citarne alcuni. Longoria spiega perché.

«Perché abbiamo un’idea precisa: mixare la forza dei francesi con il carattere latino. Nonostante quello che pensino in molti, la Serie A resta un’eccellenza per agonismo e cultura del lavoro. Quando compri un giocatore dal campionato italiano, può far meglio o peggio, ma sicuramente ha l’abitudine a giocare in mezzo alle pressioni. E questo aspetto è fondamentale per indossare una maglia storica e pesante come quella dell’OM, davanti a tifosi passionali e caldissimi come i nostri».

Nel suo passato c’è la Juventus, dove approdò come osservatore.

«Dalla Juve ho preso il valore più importante: la cultura del lavoro. È un qualcosa difficile da spiegare, ma che percepisci immediatamente quando lavori nella società bianconera. Alla Juventus sai che il club c’era prima di te e ci sarà anche dopo e così devi dare il massimo nel periodo in cui ci lavori».

Dice di ispirarsi ad Agnelli:

«Di Agnelli mi hanno sempre colpito i suoi interventi: sa scegliere bene parole, tempi e forza del messaggio. Mi ispiro a lui, in questa avventura alla guida del Marsiglia».

Su Milik, per il quale sembra ci sia l’interesse del Torino:

«C’è tanto interesse attorno a Arek, parliamo di un bomber vero. Ma la nostra idea è quella di tenere i migliori e Milik è legato alla società».

E sul tecnico Sampaoli:

«Al primo incontro mi disse: “Non mi interessa tornare in Europa, ma accetto perché il Marsiglia è il Marsiglia”. È un genio del calcio, spesso ti spiazza con le sue intuizioni. Una volta prima della partita con il Nizza mi ha detto: “Ci bloccano sempre gli esterni, allora per la prima volta nella mia vita voglio giocare senza laterali, facendo densità in mezzo”. Lo ha fatto, ha sorpreso il Nizza e abbiamo vinto 2-1».

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