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Il Corsera: «Giusto non andare ai Mondiali se abbiamo stadi come quello di Palermo»

«Mura marce. Pozzanghere di melma giallastra. Gradoni insicuri. Fili elettrici penzolanti. Un water per mezza tribuna, la porta scassata, lo sciacquone scassato, e donne e uomini avvolti dentro la stessa, mortificante fila»

Il Corsera: «Giusto non andare ai Mondiali se abbiamo stadi come quello di Palermo»
Db Palermo 24/03/2022 - Playoff Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 / Italia-Macedonia del Nord / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giorgio Chiellini

Riportiamo un ampio stralcio dell'(ottimo) articolo di Fabrizio Roncone sul Corriere della sera di oggi. Articolo che è stato contestato dal Palermo con una nota ufficiale, nota in cui – tra l’altro – accusano il giornalista di aver detto il falso a proposito del caffè venduto al nero.

uno stadio preistorico per gli standard europei, pietrificato ai Mondiali di Italia 90 (come, del resto, molti altri impianti). E quindi fatiscente. Con mura marce. Pozzanghere di melma giallastra. Balaustre rugginose. Gradoni insicuri. Fili elettrici penzolanti. Bagni infetti: un water per mezza tribuna, la porta scassata, lo sciacquone scassato, e donne e uomini avvolti nei tricolori dentro la stessa, mortificante fila. Che si congiunge a quella del bar, una specie di bar. Cannoli serviti a mani nude, l’incasso in nero, una cassetta colma di banconote, una tipa sfacciata: «Qui di scontrini non ne facciamo. Lo vuole o no, il caffè?».

Alla fine il cittì Mancini (fragile, stordito, un pianto imminente) e il presidente Gravina (barcollante, maschera di rughe profonde, la voce afona) vengono condotti in una stanza che dovrebbe essere la sala stampa: pareti con la carta strappata, tanfo di chiuso, neon ingrigiti, steward che fumano, un vigile urbano che mangia il suo trancio di sfincione, mascherine abbassate, bottigliette rovesciate, sedie sbilenche come nemmeno in una sala giochi di Bogotà. Questo è lo stadio della quinta città italiana. Questo è il nostro calcio. E allora no, non ce li meritiamo nemmeno stavolta i Mondiali.

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