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Allegri: «Se Dybala resta? Non lo so. Faccio parte dell’azienda, sono in linea con la società»

A Dazn. «Ora siamo a -4 dal secondo posto. L’Inter per me ha ancora molte chance di vincere lo scudetto. Nessuno si aspettava uscissimo dall’Europa»

Allegri: «Se Dybala resta? Non lo so. Faccio parte dell’azienda, sono in linea con la società»
Mg Milano 23/01/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Dopo il mezzo malinteso di qualche giorno fa, tra Paulo Dybala e Massimiliano Allegri è tornato immediatamente il sereno. L’argentino ha dedicato il gol all’allenatore, l’ha indicato subito dopo aver segnato. Il tecnico ne ha parlato subito dopo la partita a Dazn.

«Il rapporto con Paulo è buono. Poi ci sono gli screzi, possono esserci momenti in cui c’è uno scambio di opinioni. Io sono abbastanza diretto nelle cose ma parlo sempre per il bene dei giocatori. Che devono rendere in campo e devono sapere che hanno tutta la mia stima e la mia fiducia, indipendentemente dalle discussioni che abbiamo. Paulo è arrivato dal Palermo che era un bambino, piano piano è cresciuto ed è diventato un grande giocatore. Siamo stati assieme sette anni, non è il primo malinteso, con lui e con altri, quindi non c’è assolutamente nessun problema, le cose nascono e muoiono lì. Se Dybala resta? Non so se Paulo l’anno prossimo sarà un giocatore della Juventus o meno, io sono in linea con la società. Parliamo spesso, faccio parte dell’azienda, lavoro in questo modo. In scadenza non c’è solo Dybala ma anche Bernardeschi, De Sciglio, Perin, Cuadrado. Da parte mia c’è la voglia di far bene in questa parte finale. Io faccio valutazioni, poi ci sono dei contratti, ci sono le volontà dei giocatori, ci sono tante cose da prendere in considerazione…»

Sulla Champions.

Mercoledì eravamo stati eliminati e questa cosa c’è rimasta molto addosso: nessuno se l’aspettava che andassimo fuori dall’Europa e ci è rimasta addosso. Siamo stati bravi ad aggredire la partita, nel secondo tempo eravamo più stanchi ma l’importante era vincere, allungare su chi insegue. Ora siamo a -4 dal secondo posto, che sia occupato dall’Inter o dal Napoli. 

Vlahovic (come Osimhen) in campo nonostante la diffida e dopo la sosta c’è l’Inter.

Ha fatto una buona partita, è un punto di riferimento in avanti, tiene palla, copre, sono contento che sia tornato al gol, è stato sostenuto molto bene dalla squadra. Ripeto, come tutti, con lui ci parlo spesso, deve migliorare tanto soprattutto sulla pulizia di gioco. Questo lo sa, ci stiamo lavorando.

L’addio di Ronaldo, ad agosto, ha cambiato i programmi?

Beh, Cristiano è partito a tre giorni dalla fine del mercato, io ero arrivato appena da un mese e mezzo. Tanti giocatori neanche li conoscevo. Ho iniziato a lavorare in un certo modo, poi piano piano anch’io ho cambiato metodi. La squadra era totalmente diversa da quella di qualche anno fa , quindi ho cominciato a lavorare in un altro modo. Abbiamo cominciato a lavorare alzando molto l’intensità e quando abbiamo cominciato a correre e a diventare squadra le cose sono cambaite. Direi che i ragazzi sono stati e sono meravigliosi, di questo sono molto contento. 

Sullo scudetto.

Il Milan ha 66 punti ed è normale che si candida seriamente. Ma io credo che l’Inter abbia ancora molte chance di vincere lo scudetto. Non togliendo il Napoli, credo che l’Inter abbia ancora margini di vantaggio. Per me i nerazzurri restano i favoriti. E potenzialmente l’Inter ha 4 punti di vantaggio su di noi.  Dobbiamo guardare potenzialmente. Per noi arrivare così alla sfida con loro è già un bel traguardo, ci consente di passare una buona sosta. Ora recupereremo un po’ di calciatori per lo sprint finale.

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