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Santamaria: «A 8 anni mi rubarono la bandiera della Roma mentre festeggiavo lo scudetto, fu un trauma»

Alla Gazzetta: «Me l’aveva cucita mia madre, montata su una canna di bambù. Zeman? Geniale. L’ultimo Jeeg Robot è stato Totti» 

Santamaria: «A 8 anni mi rubarono la bandiera della Roma mentre festeggiavo lo scudetto, fu un trauma»
Venezia 07/09/2020 - Festival del Cinema di Venezia / foto Imago/Image nella foto: Claudio Santamaria

La Gazzetta dello Sport intervista Claudio Santamaria. Doppiatore, attore di teatro e cinema, ha vinto il David di Donatello nel 2016 con “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Sky sta trasmettendo la serie tv in cui affianca, come protagonista, Edoardo Pesce, “Christian”. Santamaria è da sempre tifoso della Roma.

«Mio padre e i miei due fratelli grandi mi hanno instradato. Ma, per restare nel tema della serie tv, sono un fedele non praticante. Mi piace ancora guardare le partite, ma mi fermo lì».

La partita che ricorda con più piacere è l’ultima nell’anno del secondo scudetto, contro il Torino.

«Ma più per il dopo. La festa in casa e nelle strade, la gente impazzita dalla gioia. Avevo 8 anni, mio madre mi aveva cucito una bandiera a mano messa su una canna di bambù. Sono sceso in strada, la bandiera sventolava che era un piacere, ero felice. Me la rubarono due in vespa sotto casa. Un trauma infantile. Purtroppo mi è rimasta in testa anche la finale di Coppa Campioni persa col Liverpool. Ricordo come la comunità fosse entrata in una specie di bolla depressiva. E lì ho capito quanto il calcio fosse importante per la gente. Con mio fratello non ci potevo parlare. Comunque ci furono incidenti. E la violenza, oltre all’episodio della bandiera, mi ha un po’ allontanato dal calcio».

Quando gli chiedono chi è stato l’allenatore più geniale, parla di Zeman.

«Il suo gioco era geniale e rivoluzionario, lui sapeva coinvolgere giocatori e tifosi nel progetto, farsi amare dalla gente, e pure a far discutere».

L’ultimo Jeeg Robot del calcio, invece, è stato Francesco Totti.

«E non solo perché giocava nella Roma. Forte, trascinatore, altruista, e una vera bandiera».

 

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