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Il messaggio diseducativo (e disgustoso) dei 10mila euro di multa a Bonucci

Un messaggio distorto – l’ennesimo – a tanti ragazzini visto che è anche un simbolo della Nazionale. Il calcio italiano non è all’altezza di un consesso civile

Il messaggio diseducativo (e disgustoso) dei 10mila euro di multa a Bonucci
Milano 06/10/2021 - Uefa Nations League / Italia-Spagna / foto Image Sport nella foto: espulsine Leonardo Bonucci

Cominciamo col dire che i diecimila euro di multa comminati a Bonucci dal giudice sportivo non ci sorprendono per nulla. Non ci saremmo aspettati nulla di più. È un provvedimento che fotografa plasticamente lo stato comatoso e vergognoso del calcio italiano (peraltro non dissimile dallo stato dell’Italia).

La storia è nota. Bonucci ha messo le mani addosso (il giudice sportivo scrive strattonato), quindi di fatto ha aggredito un dirigente dell’Inter (Mozillo) reo – secondo Il Tempo – di aver esultato al gol dell’Inter in Supercoppa contro la Juventus.

“Non mi esulti in faccia, che c… fai? Ti ammazzo”, avrebbe detto in modo carino Bonucci.

Scrive il giudice sportivo (così è definito):

“Ammenda di 10mila euro per essersi, al 16° del secondo tempo supplementare, reso protagonista di un alterco con un dirigente della squadra avversaria che veniva dal medesimo strattonato; infrazione rilevata da un collaboratore della Procura federale”.

Possibile che nessuno pensi alle conseguenze? Un sistema calcistico serio avrebbe preso un provvedimento proporzionato alla gravità dell’accaduto. Il video dell’aggressione è diventato virale. Lo hanno visto tutti. Il calcio italiano sta dicendo ai ragazzini e ai loro genitori, agli italiani tutti, che aggredire un dirigente non è grave. Perché per Bonucci e la Juventus 10mila euro sono centesimi. È un provvedimento diseducativo oltre che disgustoso. Del resto perfettamente in linea con la politica calcistica nazionale. Non meravigliamoci, del resta non frega nulla a nessuno, quando nelle serie inferiori accadono episodi simili con aggressioni a dirigenti, arbitri. Il sistema calcio ha chiarito che regna l’impunità. Aggiungiamo che Bonucci è un calciatore simbolo della Nazionale e per questo motivo avrebbe merito un provvedimento simbolo. Ma è giusto per parlare, sappiamo che sono parole al vento. Del resto solo in Italia può passare quasi inosservata una peraltro interessante intervista di Commisso al Financial Times. Al Financial Times, non all’Eco di Roccacannuccia. Ma l’Italia è su un altro pianeta, sul pianete dove il calcio  chiede i ristori al governo e dove un calciatore è libero di aggredire un dirigente senza che gli accada nulla.

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