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Zucchero: «La Nazionale Italiana Cantanti? Si prendevano troppo sul serio. Quanta competizione»

Alla Gazzetta: «Baggio? Quando giocavamo a casa mia decretai l’abolizione del fuorigioco. Roberto voleva farmi segnare ma io sbagliavo sempre»

Zucchero: «La Nazionale Italiana Cantanti? Si prendevano troppo sul serio. Quanta competizione»
Sanremo (Im) 04-08/02/2020 - 70° Festival di Sanremo / foto Pamela Rovaris/Image nella foto: Zucchero

La Gazzetta dello Sport intervista Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero. Da piccolo, quando stava a Reggio Emilia, voleva fare il portiere e iniziò anche a giocare tra i pali.

«Poi ho visto una chitarra… Da ragazzino avevo il mito di Lev Jascin, il portiere russo. Mi piaceva e dicevano che ero coraggioso. Poi mi appassionai anche di Boranga, di Ghezzi e Pizzaballa».

Zucchero è molto amico di Roberto Baggio. Ne parla.

«Eh sì, siamo cari amici. A parte quella volta che mi fece svegliare alle quattro del mattino per andare a caccia… Non prendemmo nulla. Abbiamo organizzato delle belle partite da me, a Pontremoli, con tanti personaggi ed ex calciatori. Qualche volta venne anche Paolo Rossi e poi Gigi Buffon. Io decretai l’abolizione del fuorigioco. Roberto era in squadra con me e aveva il divieto di segnare. Ma provava a farmeli fare, mi urlava “Vai tigre”. Mi metteva davanti alla porta col pallone da spingere in rete e sbagliavo. Roberto è una persona straordinaria».

Zucchero parla anche della Nazionale Italiana Cantanti della quale ha fatto parte.

«Sì, ma si prendevano troppo sul serio. Quanta competizione. Io giocavo in porta e prendevo gol a raffica. Lasciai. Ma l’intento è sempre stato buono. E’ stato fatto un grande lavoro per aiutare chi ha bisogno»

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