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Papu Gomez: «Se tornassi in Italia mi piacerebbe giocare nel Napoli. Ho una devozione per Insigne» 

Alla Gazzetta: «L’ho sempre ammirato. Giocare a Napoli gli ha tolto un po’ di visibilità. L’Atalanta? Se vince lo scudetto vengo in Italia a festeggiare».

Papu Gomez: «Se tornassi in Italia mi piacerebbe giocare nel Napoli. Ho una devozione per Insigne» 
Papu Gomez festeggia il gol al San Paolo. Napoli-Atalanta (Photo Hermann)

La Gazzetta dello Sport intervista il Papu Gomez. Domani sarà un anno dall’ultima sua partita con l’Atalanta: fu il 16 dicembre 2020. La rosea ipotizza un incrocio Siviglia-Atalanta in Europa League: in quel caso il Papu saluterebbe Gasperini?

«Certo, il saluto non si toglie mai… e poi io rispetto tutti».

Gomez parla del suo futuro: non farà l’allenatore, più facile diventi procuratore.

«Questo mondo mi piace ma io non voglio morire di calcio. A oggi, dico: non sarò un allenatore. Basta viaggi, alberghi, ritiri. Mi piace dipiù l’idea di fare il procuratore oppure di andare in tv. Ma sicuramente farò anche l’investitore, l’imprenditore».

Ci vorrà del tempo, comunque.

«Ho 33 anni, vorrei arrivare a 37-38. Sempre che io riesca ancora a divertirmi…».

Sulla Liga.

«Qui Ancelotti è un genio, vince e non c’è calciatore che ne parli male. Io ho sempre avuto allenatori più aggressivi, tranne Edi Reja che un po’ me lo ricorda».

Per lo scudetto dà favorite Inter o Milan. E se vincesse l’Atalanta?

«Se succede e trovo un po’ di spazio nel calendario del Siviglia, vengo in Italia a festeggiare».

Gli chiedono di indicare, se esiste, un piccolo Papu. Fa il nome di Insigne.

«Insigne. Io ho una devozione per lui, l’ho sempre ammirato. Forse il fatto di giocare a Napoli gli ha tolto un po’ di visibilità».

Il Napoli è la squadra in cui vorrebbe giocare nel caso di un ritorno in Italia.

«Il Napoli. Napoli mi è sempre piaciuta per il legame con Diego, per come tratta gli argentini, per quella maglia celeste».

Su Maradona:

«Conosco Diego dal Sudamericano Under 17 del 2005: io ero il capitano dell’Argentina, lui venne a trovarci. Per me è stato come perdere un familiare e ancora non capisco come sia stato possibile. Come è potuto morire Diego? Come hanno potuto abbandonarlo, poverino? Come hanno fatto morire la persona più famosa al mondo?».

Gli chiedono quale sia stato un errore compiuto nel calcio. Questa la sua risposta:

«Andare a giocare in Ucraina. Oggi non andrei in un campionato così per fare soldi».

 

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