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Greta Beccaglia: «Non perdono il mio molestatore. Denuncio per difendere tutte le altre donne»

Alla Gazzetta: «Ha toccato il mio corpo senza averne il permesso. Mi ha fatto male l’indifferenza delle persone lì attorno, come se fosse una cosa normale» 

Greta Beccaglia: «Non perdono il mio molestatore. Denuncio per difendere tutte le altre donne»

La Gazzetta dello Sport intervista Greta Beccaglia, la giovane giornalista di Toscana TV palpeggiata vergognosamente da un tifoso dopo Empoli-Fiorentina mentre era in diretta sull’emittente televisiva per cui lavora.

«Non voglio nemmeno nominarlo. Ho già fatto il mio dovere denunciandolo, ho saputo che si è scusato ma non mi interessa. Il suo è stato un gesto grave. Ha toccato il mio corpo senza averne il permesso, è stato scioccante e io sono stata fortunata. Perché ero in diretta davanti a una telecamera. Ogni giorno accadono cose di questo tipo a ragazze che non hanno la possibilità di difendersi, che non hanno prove video della molestia subita. E per questo la mia denuncia è anche per loro».

Greta racconta che ciò che le ha fatto più male è stata l’indifferenza di chi era presente.

«L’indifferenza delle persone lì attorno, come se fosse una cosa normale. Io sono contenta di come ho reagito, di non aver dato in escandescenze. Ma sono cresciuta così, con una famiglia che mi ha trasmesso valori importanti come il rispetto per gli altri e la solidarietà».

Sul collega Giorgio Micheletti, sospeso dalla conduzione per averle detto in diretta “di non prendersela”:

«Giorgio per me è un padre professionale, e sono certa che quella frase, seppure infelice, l’abbia pronunciata con un altro intento. Voleva dirmi di stare calma, di non spaventarmi. Infatti appena ha capito cosa stesse succedendo mi ha difeso. Anche il cameramen, poverino, non sapeva che fare in quel momento».

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