Ferrero, l’ordinanza di arresto del gip: «Spregiudicato e scaltro. Il suo era un disegno criminale»
Sul CorSera: «Un deus ex machina che aveva l’ambizione di soddisfare le sue esigenze personali dando al patrimonio una destinazione diversa, con danno all’Erario e ai creditori»

Db Milano 29/07/2019 - presentazione calendario serie A 2019-2020 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimo Ferrero
Nelle 105 pagine dell’ordinanza del gip di Paola che ha portato all’arresto del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, scrive il Corriere della Sera, il quadro che emerge è pesante.
«Un deus ex machina il cui disegno criminale era l’ambizione di soddisfare le sue esigenze personali dando al patrimonio una destinazione diversa da quella di garanzia delle obbligazioni sociali, con conseguente danno per l’Erario e i creditori sociali».
Ferrero viene definito come una persona «spregiudicata, pervicace e scaltra».
Come quando, racconta il quotidiano, il 23 dicembre 2013,
“nel tentativo di far sparire i libri contabili relativi al fallimento della Ellemme, convinceva il liquidatore della società a denunciare il furto di un’Audi SA8, all’interno della quale c’era una borsa con registri Iva, libro inventari, verbali d’assemblea e del Consiglio d’Amministrazione della Ellemme”.
Nonostante i debiti (che il commercialista Vidal dichiara, in un’intercettazione, ammontare a 200 milioni), Ferrero ha manie di grandezza: continua a comprare, anche senza averne le possibilità: cinema, case, barche.
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