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Ezio Greggio: «Il Trap scaramantico: un anno mi convocò allo stadio ogni domenica, come fossi un calciatore»

L’intervista a Tuttosport. «Avevamo vinto una partita con me in tribuna e allora mi chiamava il venerdì affinché mi presentassi allo stadio, ripetendo ogni singolo gesto»

Ezio Greggio: «Il Trap scaramantico: un anno mi convocò allo stadio ogni domenica, come fossi un calciatore»

Ezio Greggio, sessantasette anni, piemontese. E grandissimo tifoso della Juventus. L’ha intervistato l’edizione odierna di TuttoSport. Qui riportiamo alcuni tratti salienti delle sue dichiarazioni.

Sivori, Charles e Boniperti mi facevano sognare, ma sono affezionato a tutte le Juventus. E ovviamente a Trapattoni, un amico vero. Talmente bravo e scaramantico, Giovanni, che un anno mi convocò tutte le domeniche allo stadio come fossi un giocatore. Avevamo vinto una partita con me in tribuna e allora il Trap mi chiamava il venerdì affinché mi presentassi allo stadio, ripetendo ogni singolo gesto: medesimi vestiti, saluto negli spogliatoi alla squadra nel pre-gara e identico posto sugli spalti. E che personaggio l’Avvocato, un vero burlone.

Un aneddoto su Gianni Agnelli.

In una di quelle mie comparsate negli spogliatoi per soddisfare i riti scaramantici del Trap, una domenica mi avvicina un collaboratore della Juve e mi regala un bel tartufo nel suo contenitore, che io ripongo subito in tasca, dopo qualche minuto, arriva l’Avvocato e dice “Sento odore di trifola!”. Spiego che me ne hanno regalato uno. E lui, col suo stile inconfondibile: “Io sono il proprietario della Juventus, ma i lavoratori del club portano il tartufo a Greggio”. E tutti a ridere.

Stravede per Bonucci e Chiellini e ha grande fiducia in Allegri, Greggio. Tanto che crede che il tecnico livornese sia l’unico a poter sistemare la situazione.

Ho detto a Max di schierare quindici giocatori. Non avendo tanta qualità, magari con otto centrocampisti in campo ne facciamo quattro buoni.

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