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De Laurentiis: «Il vero simbolo del Napoli è il cavallino rampante, dobbiamo metterlo sulla maglia»

Alla presentazione del libro di De Maggio. «Poi fu trasformato in ciuccio. Ma se vogliamo vincere dobbiamo recuperare il cavallo, come la Ferrari e la Porsche»

De Laurentiis: «Il vero simbolo del Napoli è il cavallino rampante, dobbiamo metterlo sulla maglia»
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis

Intervenuto alla presentazione del libro di Valter De Maggio, il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni, in onda pochi minuti fa in esclusiva su Radio Kiss Kiss Napoli.

Io devo ringraziare l’amico qui presente (Valter De Maggio, ndr) perché rivolgersi al mondo dei bambini è fondamentale. Siamo sempre molto distratti nel rincorrere le nostre ansie (di successo, di realizzarci), che ci dimentichiamo dei bambini, il tesoro più importante che abbiamo accanto a noi. Leggendo il libro scritto da De Maggio, si capisce quanti piani di lettura diversificati ci sono tra le linee. Un bambino che legge, legge semplicemente la storia del Napoli. Ma se qualcuno si intrattiene con lui gli fa capire come Ascarelli nel 1926 (poi è morto nel 29, dopo appena tre anni) aveva fuso in un’unica società diverse società calcistiche. Era il calcio degli albori, forse Napoli era un po’ in ritardo perché si trovò nel grande disagio sociale, economico e politico di stare al centro dell’Europa all’inizio dell’ 800 per poi scadere sempre più in basso. All’inizio fu divertente iniziare con un cavallo che con grande senso di umiltà e ironia dopo il primo anno disastroso si trasformò in un ciuccio. Io ho detto molte volte ai miei: recuperiamo il cavallo ch’è il simbolo pure della Ferrari e della Porsche. Se vogliamo volare alto, dobbiamo inserire un cavallo rampante sulla nuova maglia del Napoli, come simbolo, insieme alla famosa N cerchiata.

Far conoscere la storia del Napoli dal 1926 – e cioè da Giorgio Ascarelli – ad oggi. Un’ambizione, per De Laurentiis, che al riguardo sta lavorando, coi suoi collaboratori, a 30 episodi trasmessi da una piattaforma di streaming internazionale che vedranno la luce tra circa un anno e mezzo.

Il patron del Napoli è tornato poi al rapporto tra i bambini e il calcio:

Dicevo: dovremmo raccogliere la missione di stare vicino ai bambini spiegandogli l’evoluzione anche socio-economica dal 1926 al 2022, è cambiato un mondo. Ho sempre avuto l’intenzione di convincere il Ministro della Pubblica Istruzione a spiegare il calcio sin dalle scuole elementari. Non sul piano fisico, mancano lo strutture. Ma oggi tutte le scuole potrebbero mostrare in proiezione partite importanti. Ogni anno che passa, la stessa partita potrebbe essere interpretata in maniera sempre più approfondita. Facendola vedere su uno schermo, bloccandola, interrogando i bambini come se fossero neo-giornalisti dello sport. Questi signorini, così, si appassionerebbero al calcio. Ieri sera vedevo la partita, mio nipote che gioca a calcio e che ha quasi 13 anni è svicolato via per diversi minuti. Quando è tornato gli ho detto: “ma sei cretino? questi ci hanno raggiunto, stanno 2-2 e tu te ne vai?”. Lui mi ha guardato come se fosse normale. Questi vivono con un’appendice quasi bionica: hanno una protrazione della loro mano sul cellulare, si rincoglioniscono fino alle 6 del mattino, arrivano a scuola senza manco lavarsi e magari ancora con la testa nel telefono. Ma la colpa è dei genitori. Quando vedo ragazzini di 6-7-8 anni col cellulare in mano dico: ma che è sta cretinata? Forse i giovani si annoiano perché il calcio è diventato vecchio, va modificato.

A proposito della partita col Leicester, De Laurentiis si è detto soddisfatto della sfida di ieri.

Col Leicester è stata una partita difficile con una squadra inglese che gioca un calcio completamente diverso dal nostro. Avevamo problemi di formazione, eravamo indeboliti a centrocampo, ma abbiamo fatto di necessità virtù con Zielinski arretrato che filtrava palloni e diventavano pericolosissimi per gli avversari. Tant’è che il nostro attacco non ha sfigurato.

La partita col Leicester ha aperto al Napoli le porte degli spareggi per accedere agli ottavi di finale di Europa League.

Anche qui ci sarebbe da dire molto. L’Europa così com’è concepita si è invecchiata, si è auto-ingessata perché porta via tante energie senza portare da un punto di vista economico una compensazione paritetica. Ad arricchirsi sono solo le istituzioni, come la UEFA. Non si capisce per quale motivo la UEFA non dovrebbe solo fare operazioni di segretariato generale. Abbiamo creato l’ECA, adesso ostaggio dei qatarini. Il presidente della UEFA è nelle braccia del presidente del PSG perché è in adorazione di questo forte, splendente e potente Qatar. Ne fanno le spese quelli che nell’industria del calcio ci credono. 

Parole al miele per Spalletti.

La bravura di Spalletti, rispetto ad altri allenatori che ho avuto, è che lui – è vero che si è trovato a dover far virtù di certe necessità – fin dall’inizio sperimentava e faceva girare la rosa facendo giocare tutti. Alla fine uno si rende conto che quello che avevi comprato, che credevi fosse farlocco, invece era gagliardo: avevi investito bene il tuo denaro. Forse qualcuno però non aveva avuto la vision per poterlo capire, per poterlo interpretare. Ecco perché dico che Spalletti è il miglior allenatore che ho avuto nella mia storia fino ad ora. Se con lui si può sognare? La vita è un sogno, se aprissi gli occhi davanti alla cruda realtà soccomberesti: non bisogna mai e poi mai smettere di sognare. Che è diverso dall’essere l’eterno sognatore: sono due concetti diversi. 

La chiosa su un’altra iniziativa prevista per Maradona, che aveva già annunciato a una tv argentina:

Il 20 di dicembre abbiamo un’incontro alla Farnesina con Di Maio e saremo in contatto con il Ministro dello Sport argentino: vogliamo mettere in calendario una partitissima in memoria di Maradona. Sarà il primo anno di una celebrazione maradoniana che poi si dovrà tenere ogni anno. Cominceremo quest’anno con Napoli-Argentina. Poi, magari, al secondo anno coinvolgeremo qualche club sudamericano. Ci stiamo lavorando. Quando? Abbiamo diverse date da far conciliare, il campionato finisce il 22 maggio, ci sono le finali delle competizioni europee. Il 24 è il mio compleanno e mi piacerebbe farla il 24. 

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