John Elkann vuole sostituire Agnelli: «È inadeguato. Non all’altezza. Non più adatto. Impresentabile»
La Verità racconta lo sfogo davanti ai legali. Si è «pentito» di non essere intervenuto mesi fa. È inorridito per le ripetute cadute di stile

Db Reggio Emilia 19/05/2021 - finale Coppa Italia / Atalanta-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann
“«Inadeguato. Non all’altezza. Non più adatto. Ormai impresentabile». Questi i termini su Andrea Agnelli affiorati ieri a Torino durante la riunione ristretta che John Elkann, in veste di proprietario della Juventus (attraverso la Exor), ha convocato d’urgenza fin da sabato pomeriggio per discutere la strategia migliore per affrontare i guai derivanti dalle più recenti «imprese» del vertice societario del club”.
Lo racconta La Verità. Lo sfogo sarebbe avvenuto davanti ai legali di fiducia, convocati per un consulto su come affrontare l’inchiesta sulle plusvalenze e valutarne le possibili conseguenze.
Il quotidiano continua scrivendo che Elkann “è apparso molto preoccupato e adirato” poiché si trova in un «cul de sac»:
“scaricare il cugino in questo momento suonerebbe come un’ammissione di «colpevolezza» della Juventus (prima che di Andrea) prima ancora che la giustizia (non quella sportiva) faccia il suo corso. Al tempo stesso mantenere in carica il presidente crea inevitabili problemi che diventerebbero ancora più gravi in caso di condanne in tribunale o penalizzazioni sportive. Potrebbe essere il diretto interessato a togliere il disturbo e dimettersi ma anch’egli si trova in un vicolo cieco e le sue valutazioni sono le stesse che valgono per John, e quindi da escludere”.
Elkann, scrive La Verità,
“avrebbe confidato domenica al suo amico Carlo Ratti, un architetto torinese di grande fama – è «pentito» di non essere intervenuto mesi fa quando l’atteggiamento di Andrea, insieme alla sua crescente superbia e mancanza di ragionevolezza, aveva portato John a pensare che si fosse «montato» e avesse «perso la testa» creando molti danni alla Juventus”.
Si riferiva alla vicenda della Superlega che ha portato la Juve ad un isolamento internazionale ed ha arrecato un notevole danno di immagine, ma anche ai
“conti e le previsioni completamente e finanziariamente sbagliate errate sui costi insopportabili per l’ingaggio di Cristiano Ronaldo (come aveva saggiamente avvertito Beppe Marotta)”.
Elkann aveva nominato Arrivabene per cercare di controllare.
“Ma il suo ruolo è subito stato neutralizzato da Andrea, che ha affidato a Chiellini il compito che un anno prima svolgeva (male) Buffon: il raccordo tra campo e spogliatoi da una parte e gli uffici dirigenziali dall’altra. Tra l’altro John era preoccupato, e inorridito, per la caduta di stile avvenuta in diverse occasioni, specie dopo aver saputo della assurda campagna anti Marotta che era stata messa in atto andando a rovistare tra inesistenti retroscena della sua vita sentimentale alimentati da qualcuno nello spogliatoio e in società”.
Il proprietario della Juventus è stufo di continuare a aprire il portafoglio di Exor per sempre più onerosi aumenti di capitale.
“E anche ieri ha ripetuto, alla luce dei fatti più recenti, un nuovo condivisibile concetto: «Che bisogno c’era di fare tante plusvalenze e decine di trucchi e trucchetti di maquillage, se poi alla fine i conti non tornavano e i bilanci continuavano sempre di più a essere in profondo rosso?»”.
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