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Mourinho: «Io sono un risultatista. Si può vincere giocando bene, e noi proviamo a farlo»

In conferenza stampa: «Non è normale che in Sudamerica si giochi il giovedì se il campionato torna la domenica. Perché gli allenatori chiamano 40 giocatori se poi non giocano?»

Mourinho: «Io sono un risultatista. Si può vincere giocando bene, e noi proviamo a farlo»
Roma 12/09/2021 - campionato di calcio serie A / Roma-Sassuolo / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Jose' Mourinho

Mourinho ieri ha parlato in conferenza stampa per presentare la partita contro l’Empoli in programma oggi.

«Io sono un risultatista perché alla fine sono i numeri che contano. Ma dico anche che nel calcio la cosa più semplice è difendersi, a costo di una buona organizzazione difensiva. Noi non puntiamo a questo: abbiamo perso due partite segnando 2 gol, sempre in trasferta. E questo non va bene. Se prendi 6 reti in 2 partite c’è qualcosa da migliorare, al di là degli errori individuali. Ci stiamo impegnando per raggiungere il nostro equilibrio. Si può vincere giocando bene ed è questo che proviamo a fare. Poi ci sono dei momenti in cui conviene difendersi per conservare una vittoria. Può capitare anche a me».

Il tecnico non ha commentato le esclusioni di Zaniolo e Mancini dalle convocazioni del ct della Nazionale, ma ha detto:

«Certe cose sono migliorabili. Non mi pare normale che in Sudamerica si giochi il giovedì sera, quando da noi è già venerdì, se poi torna il campionato la domenica successiva. E poi perché tanti allenatori chiamano 35-40 calciatori se poi non giocano e non possono allenarsi al giusto ritmo? In queste situazioni sarebbe più giusto lasciarli ai club, dove sono protetti e possono lavorare tranquillamente».

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