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Il New York Times accusa: «Football americano dominato da bianchi razzisti e ipocriti»

Il caso delle dimissioni di Gruden negli Usa è enorme. “Quelle email svelano il vero pensiero, razzista e omofobo, dei capi dell’Nfl”

Il New York Times accusa: «Football americano dominato da bianchi razzisti e ipocriti»

“La National Football League può scrivere tanti slogan antirazzisti e aggiungere altrettanti arcobaleni ai suoi account sui social, ma la sua ipocrisia è evidente nelle azioni dei suoi decisori”.

Comincia così il duro commento del New York Times sulla vicenda – enorme negli Stati Uniti – delle dimissioni di Jon Gruden, head coach milionario dai Las Vegas Raiders. Gruden – scrive il Nyt – è stato a lungo parte della cricca di mediatori di potere della lega, stimato per la sua leadership e il suo carisma. “Le e-mail che ha mandato a Bruce Allen, un membro della Nfl e dirigente della squadra, nell’arco di quasi un decennio, sottolineano che dietro le manifestazioni di cambiamento della lega una forte corrente sotterranea di risentimento ha impedito allo sport di evolversi veramente”.

Le email, per l’opinione pubblica americana, svelano un segreto di Pulcinella: nella NFL, allenatori come Gruden diffondono banalità sui giocatori afroamericani davanti a telecamere e microfoni, ma ecco cosa dicono veramente a porte chiuse.

“Le email, scambiate in un arco di sette anni a partire dal 2011 tra Gruden e il suo amico di lunga data Allen, allora presidente di Washington, mostra un Gruden a malapena all’altezza della sua reputazione di leader della vecchia scuola di principi. Invece, lo rivela come uno che denigra e svilisce chiunque non sia un uomo bianco”.

“Sono piene di orribile bruttezza. E fanno luce sul pensiero di gruppo sviluppatosi tra proprietari, dirigenti e allenatori dell’Nfl sul movimento dei giocatori afroamericani che protestano contro gli abusi della polizia e l’ingiustizia razziale”.

“Sulla scia delle proteste e dei disordini del 2020, la lega continua s’è spesa a sostegno delle donne, persone L.G.B.T.Q. e afroamericani. L’ipocrisia è chiara e si mostra più chiaramente in materia di razza. I giocatori di colore rappresentano quasi il 70% della lega, la maggior parte delle star è nera. Eppure ci sono solo cinque general manager neri. Non ci sono proprietari di squadre neri. E solo tre su 32 head coach sono neri. È il 2021″.

Gli uomini potenti, in particolare i bianchi, hanno il potere totale nel football professionistico. Come agiscono, chi ungono e assumono, cosa dicono, e in questo caso le battute casuali e le umiliazioni, sottolineano la menzogna delle esibizioni rivolte al pubblico. Questi sono gli uomini che prendono le decisioni quotidiane nel football. E quelle e-mail sono il luogo in cui è stata esibita la vera cultura della NFL”.

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