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Ganna: «Non saranno mai le stesse biciclette che ci hanno rubato e che hanno vinto un’Olimpiade»

A Roubaix la Nazionale di ciclismo su pista vittima di un furto di professionisti. «Materiale che per quanto potrà essere sostituito non sarà mai lo stesso»

Ganna: «Non saranno mai le stesse biciclette che ci hanno rubato e che hanno vinto un’Olimpiade»
Tokyo (Giappone) 04/08/2021 - Ciclismo / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Francesco Lamon-Simone Consonni-Jonathan Milan-Filippo Ganna

Filippo Ganna non trattiene il dolore per quel che è accaduto la notte scorsa a Roubaix dove domani (domenica 24 ottobre) si concluderanno i mondiali di ciclismo su pista. Nella notte sono state rubate venti biciclette, quindici da pista. Le bici erano pronte per tornare in Italia. Erano state caricate su un furgone.

La Federciclismo attraverso il capo delegazione Roberto Amadio ha così commentato:

È stata opera di professionisti organizzati. Sapevamo che avremmo potuto incontrare simili difficoltà e per questo abbiamo scelto di soggiornare in un albergo con parcheggio privato e controllato pur a costo di sopportare spostamenti giornalieri più impegnativi.

La polizia non ha dubbi: si è trattato di un colpo ad opera di professionisti.

In serata su Twitter ha scritto il campione olimpico e mondiale Filippo Ganna

No è tanto per il valore del mezzo in se, ma quello che ci hanno tolto. Materiale che per quanto potrà essere sostituito non sarà mai lo stesso, non saranno quelle BICICLETTE che hanno VINTO UN OLIMPIADE E UN MONDIALE.

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