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De Luca smonta la vittoria politica: «M5S e Pd al 23%, Manfredi ha vinto col 62»

È il metodo Amway. «M5S non determinanti, nel Pd qualcuno è abituato a dire idiozie». Eppure per Mauro Calise «a De Luca non interessa minimamente manipolare il sindaco di Napoli»

De Luca smonta la vittoria politica: «M5S e Pd al 23%, Manfredi ha vinto col 62»
foto Insidefoto/Image nella foto: Vincenzo De Luca

De Luca lo chiama modello della Regione, in realtà è il metodo Amway che abbiamo descritto sul Napolista: accumulare liste in sostegno al candidato in modo da sfruttare la voglia di protagonismo. Così Manfredi ha stravinto le elezioni a sindaco di Napoli. Oggi De Luca ha parlato e ha ridimensionato – non senza ragioni – il contributo di Pd e M5S al successo di Manfredi.

È stata scelta la linea della Regione, partire dalla coalizione regionale aggiungendo il M5s. I cinque stelle non sono determinanti né a Napoli né in Italia.

Pd più M5S sono al 22-23 per cento. Manfredi ha vinto col 62. Per arrivare al 62 manca il fronte moderato civico che rappresenta la grande parte del voto espresso sul candidato vincente. In Italia abbiamo perso l’abitudine a parlare sulla base dei fatti, si parla in genere per sentito dire, e tanti settori del mondo dell’informazione parlano per titoli di agenzia.

Ha rispetto al segretario locale del Pd:

A Napoli qualche esponente del Pd è abituato a dire idiozie: in città il partito ha il 12,2 per cento.

De Luca è parso abbastanza sul pezzo, lontano dalla versione che ne ha dato l’altro giorno al Corrmezz il pur illustre politologo Mauro Calise:

De Luca non ha scelto Manfredi perché fosse più malleabile. Anzi non lo è affatto. A De Luca non interessa minimamente manipolare il sindaco di Napoli, ma se può lavorare in sintonia con lui.

Peccato che non esista la Gialappa’s della politica.

A proposito dei Cinque Stelle, ha poi aggiunto:

Non ho problemi a dire che ho un rapporto di cordialità e di amicizia con Roberto Fico che considero una persona di grande qualità umana e grande valore. Così come ho apprezzato che Di Maio abbia cambiato la sua posizione: abbiamo avuto conflitti, ma quando Di Maio ha trovato il coraggio di chiedere scusa al sindaco di Lodi che era stato incarcerato ingiustamente, è una novità di cui prendere atto. Significa riportare la politica alla sua dignità, dobbiamo ritrovare il senso umano anche della lotta politica.

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