Sul CorSera. E’ un giocatore diverso, potenzialmente decisivo sempre. Male Jorginho, che non ha giocato un pallone negli ultimi metri, e Florenzi. Barella sembrava chiedersi dove fosse
Sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti commenta lo striminzito pareggio dell’Italia di Mancini contro la Bulgaria, ieri.
“L’Italia del dopo Wembley è sufficiente nella gestione normale, quasi assente per insistenza e carattere“.
Troppi errori, da parte di giocatori che normalmente non sbagliano. Quando capita, scrive,
“vuol dire che si sono abbassate le difese, si gioca dentro un’aria condizionata, senza più atmosfera. Capita spesso dopo un trionfo”.
Sconcerti analizza la prestazione dei singoli. A partire da Jorginho, al quale, dice, è giusto chiedere qualcosa in più rispetto a quanto visto ieri.
“Non ha giocato un pallone negli ultimi venti metri, si è tenuto tutto il facile. Così così Barella, come si chiedesse da solo chi sono e dove vado. Male Florenzi contro il giocatore migliore della Bulgaria, Despotov, che lo salta e mette al centro per l’unico tiro in porta avversario. Ma Acerbi è dietro il suo attaccante, gli lascia intero l’anticipo. In campionato non accadrebbe”.
L’unico che continua a crescere è Chiesa.
“è ormai un giocatore diverso, potenzialmente decisivo sempre. È lui l’unico attaccante reale dell’Italia, non Immobile, tagliato fuori dal lungo palleggio amico ai limiti dell’area, non Insigne, fuori misura“.