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Reina: «Sono più simpatico che bravo? Non giochi dove ho giocato solo perché sei simpatico» 

A Marca: «Scrivo sui social per divertirmi, se c’è qualcuno a cui non sta bene non entri nel mio profilo. Resto alla Lazio altri due anni, poi voglio allenare»

Reina: «Sono più simpatico che bravo? Non giochi dove ho giocato solo perché sei simpatico» 
foto Hermann

Il portiere della Lazio, Pepe Reina, ha rilasciato una lunga intervista a Marca parlando del club biancoceleste e anche del suo futuro.

«Questa è, con Sarri, una Lazio completamente diversa. Dobbiamo adattarci e siamo un po’ indietro in questo senso. Vogliamo fare nostre le idee dell’allenatore il prima possibile. Dobbiamo difendere meglio dell’anno scorso e non subire quei 55 gol. È l’obiettivo numero uno. Sarri fa pressione e intende avere il controllo del territorio e del pallone… quando possibile».

In Italia si gioca sempre meglio. Come mai?

«Il calcio si evolve. Non so se il catenaccio fosse un mito, ma ora squadre come l’Atalanta, noi o il Napoli giocano meglio e le partite sono più aperte. Basta vedere la Serie A, non è un ‘bluff’».

Dove ti vedi l’anno prossimo, a 40 anni?

«Nella Lazio. Ho quest’anno di contratto e, se le cose vanno bene, un altro. Penso che quello che mi resta del calcio sarà a Roma. Io e la mia famiglia siamo molto felici qui e credo che resteremo. Finché va bene, teniamo duro».

Ci sono ancora persone che ti considerano un portiere simpatico, senza prestare attenzione al tuo curriculum. Ti dà fastidio?

«Meglio che mi considerino simpatico che antipatico [ride]. Ma che mi piaccia o no, la mia carriera è lì. Simpatico? Quello che è successo con la Nazionale è successo e lo rifarei mille volte. Mi considero, sì, una persona estroversa. Quegli ignoranti diranno che sono stato in Nazionale per 14 anni perché sono molto simpatico. Comunque, chi la pensa così non sa di calcio o non mi ha visto giocare. Non giochi dove ho giocato solo perché sei simpatico».

Sei molto attivo sui social. Non hai paura di essere etichettato per le tue opinioni?

«Lo faccio per stare vicino alle persone, per ridere, divertirmi… per mostrarmi come sono. A chi non piace, non entri nel mio profilo. Così semplice e chiaro».

Cosa farai dopo il ritiro?

«Voglio fare l’allenatore. Mi preparerò per questo e cercherò di fare le cose bene ed essere uno dei migliori. Sono stato fortunato ad avere buoni insegnanti e penso di poter aiutare sotto questo aspetto».

Sei appassionato di tattica?

«Ogni volta penso più da allenatore che da giocatore. Sono appassionato di tattica. Sono sempre più curioso di sapere perché si fanno le cose; decifrare una partita; cercando di mantenere i dettagli su cui si sta lavorando durante la settimana; sapere e poter trasferire in campo ciò che l’allenatore vuole e quindi essere di maggiore aiuto».

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