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Il Telegraph demolisce il Real: «L’offerta per Mbappé era un bluff. Pensa il panico di Florentino se il Psg avesse accettato…»

“Una volta comprava chi voleva, ora a stento riesce a vendere qualcuno. Il declino del suo potere è secondo solo al tracollo finanziario del Barca”

Il Telegraph demolisce il Real: «L’offerta per Mbappé era un bluff. Pensa il panico di Florentino se il Psg avesse accettato…»
Madrid (Spagna) 24/01/2017 - presentazione campagna 'Sin respeto no hay juego' / foto Alterphoto/Insidefoto/Image Sport nella foto: Florentino Perez

Il Telegraph demolisce il Real Madrid, e a latere sbeffeggia il calcio spagnolo tutto. Con un editoriale di Sam Wallace il quotidiano inglese ci va giù pesantissimo, nel commentare il flop della trattativa per Mbappé, arrivando a scrivere che in realtà era tutto un bluff di Florentino Perez.

“Il declino del potere del Real sul mercato è stato superato solo dal tracollo finanziario del Barcellona”.

“Si potrebbe suggerire che l’unico risultato peggiore per il Real dopo non aver preso Mbappe sarebbe stato se il PSG avesse ‘visto’ il bluff di Florentino Perez, accettando l’offerta astronomica del Real: 170 milioni di euro. Il Qatar Sports Investments avrebbe potuto cedere alla tentazione se non altro per vedere il panico sul volto del presidente del Real. Alla fine di questo mese il Real ha in programma l’assemblea generale del club e sarà costretto a rivelata la vera entità del debito del club: attualmente sembra essere compreso tra 1,1 miliardi di euro e 1,2 miliardi di euro”.

Per il Telegraph il Real ha offerto soldi che non ha, insomma.

“Altri club europei, tra cui il Tottenham, hanno beneficiato dei prestiti di emergenza Covid dei loro governi, ma a differenza del Real nessuno ha mai proposto di spendere tutto per uno dei giocatori più costosi del mondo”.

“Per quanto riguarda la grande ristrutturazione della squadra che Perez si aspettava quest’estate, ha avuto un tale successo che Camavinga ha dovuto essere registrato con la squadra B del Real Castilla, tale era la carenza di posti in squadra“.

 

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