Il punto del Milan è pesante e meritato. Anzi, gli va stretto. La Juve ha segnato per un’ingenuità del Milan poi ha cercato solo di difendersi e ripartire
La Gazzetta dello Sport commenta Juventus-Milan 1-1, il big match della domenica sera.
“Il punto del Milan è pesante e meritato. Anzi, gli va stretto“.
Il Milan ha sofferto nel primo tempo, ma ha saputo reagire allo svantaggio e all’emergenza ed ha portato a casa il pareggio.
“Pioli può essere orgoglioso dei suoi ragazzi che, anche nelle difficoltà, sono sempre rimasti aggrappati alle loro linee di gioco, fino a risalire alla luce. Questa è la differenza con la Juve che linee di gioco non ne ha ancora”.
La Juve è riuscita a segnare in contropiede sfruttando un’ingenuità rossonera,
“e poi ha cercato solo di difendersi e ripartire, incapace di gestire e ancora di più di costruire da squadra. Locatelli, Rabiot, Bentancur tutti insufficienti, quasi solo dediti all’interdizione e alla corsa, spendendo muscoli e tackle. Dybala, il migliore, ha costruito per tutti, vagando per il campo. Questa rosa deve esprimere molto di più. In panchina, al fischio d’inizio, erano seduti 200 milioni tra De Ligt, Bernardeschi, Kulusevski, Chiesa, McKennie. Possibile che Chiesa e Kulusevski, in questa Juve, possano essere solo riserve da corsa?”.
La rosea continua la sua disamina sottolineando che Locatelli e Bentancur
“si dedicano quasi esclusivamente alla fase passiva, collaborando raramente alla costruzione. A impostare ci pensano il solito Cuadrado, e Dybala, il migliore, che arretra regolarmente e vaga a ricucire e a ispirare ovunque. Quando recupera pure due palloni da mediano, Allegri si commuove e applaude”.