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Panatta: «Nessuno ha la mano di Fognini, solo lui sa stupirmi quanto Federer»

Al Corriere Veneto: «Se avesse più equilibrio dal punto di vista nervoso avrebbe vinto di più. Non avremo mai più un giocatore come Federer»  

Panatta: «Nessuno ha la mano di Fognini, solo lui sa stupirmi quanto Federer»

Il Corriere della Sera Veneto intervista Adriano Panatta. Parla di vaccini e Green Pass.

«Il Green Pass ci permette di poter stare tutti un po’ più tranquilli e il vaccino è uno strumento straordinario, l’unico modo per poter tornare a fare una vita normale. Io sono assolutamente a favore del vaccino e dobbiamo dire grazie agli scienziati che lo hanno fatto in otto mesi. Quelli che non vogliono vaccinarsi, faccio fatica a capirli. Posso rispettarli, ma loro dovrebbero rispettare noi».

Sulle Olimpiadi, che con Simon Biles e Naomi Osaka hanno dimostrato che gli atleti non sono dei robot:

«La gioia dura un attimo. Ho provato un sano senso d’invidia per le manifestazioni di felicità dei nostri atleti, io non ho mai provato gioie simili. È bello fare il tifo per questi ragazzi che magari seguiamo poco, ma poi raggiungono la ribalta alle olimpiadi dove fanno qualcosa di importante per loro ma anche per il nostro Paese. Detto questo, anche i più grandi campioni vivono di emozioni e sentimenti; ogni tanto succede che non ce la fanno più, com’è normale. Le crisi esistenziali dei campioni ci sono sempre state. Fa piacere mostrino anche le loro fragilità e le loro debolezze; ce li rende più vicini».

Sui tennisti italiani:

«Matteo Berrettini è il tennis moderno; fisicità, gran servizio e gran dritto. È un bravissimo ragazzo che in campo si comporta bene, un bel biglietto da visita per l’Italia. Jannik Sinner è un grande talento; gran colpitore, sono convinto che diventerà fortissimo. Lorenzo Sonego mi piace molto: è uno che lotta fino all’ultima palla. Lorenzo Musetti è quello che ha un tennis più variato e anche divertente e a me piace molto. Nessuno ha però la mano di Fabio Fognini; avesse più equilibrio dal punto di vista nervoso avrebbe vinto molto di più e sarebbe arrivato tra i primi quattro al mondo. Solo lui sa stupirmi quanto Federer».

Sulla Coppa Davis:

«La Coppa Davis non esiste più; ha perso tutto il suo fascino. Quello che si sono inventati è un pastrocchio voluto da un calciatore, Piquè. La Coppa Davis è di fatto diventata la Coppa Piquè».

Su Federer:

«La storia del tennis è fatta di tanti campioni, ma quello che ha fatto lui se lo possono scordare. Io guardo solo lui, che a tennis ha giocato meglio di tutti. Non avremo mi più un giocatore così, perché il tennis è cambiato. Col tennis moderno che ti stacca la racchetta dalle mani, il pof, pof, pof è andato in soffitta da un bel po’».

Il padre di Panatta conservò per tutta la vita una pallina della finale vinta dal figlio al Foro Italico contro Guillermo Vilas nel 1976.

«Quando morì, andai a casa a metter ordine tra le sue cose. Trovai una pallina da tennis. La riconobbi: era quella con cui feci il punto del match ball nella finale di Roma. L’aveva conservata come un cimelio e c’era scritta la data. Quando ci penso, mi fa un grande effetto. Anche perché io le date manco me le ricordo».

Sul suo ritiro: dolore o liberazione?

«Solo una liberazione. Ho vissuto momenti bellissimi, e non rinnego nulla; ho avuto il privilegio di fare quello che sognavo da bambino. L’ho fatto abbastanza bene per una quindicina di anni, ma poi non ce la facevo più. E quando senti che non ce la fai più, è ora di dire basta».

 

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