Le Olimpiadi si chiudono senza medaglie d’oro, eliminato anche il fioretto maschile a squadre. Il fiorettista Avola: «il mondo ci ha presi»
La scherma italiana esce ben più che ammaccata da queste Olimpiadi. Lo zero alla voce medaglie d’oro suona come un fallimento. Cinque le medaglie in totale – due argenti e tre bronzi – fanno dire al presidente del Coni Giovanni Malagò che
“Premesso che lo sport italiano e il Coni devono essere eternamente grati alla scherma, i risultati a Tokyo sono stati profondamente deludenti: ci aspettavamo ben altro. C’è grandissima amarezza. Ora ci vuole una profonda riflessione da parte della federazione: da domani si deve lavorare per ricostruire un ambiente. Bisogna fare riflessioni in merito”.
Vista la risposta del ct Cipressa a Elisa Di Francisca, la ricostruzione non sarà semplice. Anche se va ricordato che le polemiche dirette e anche aspre nell’ambiente della scherma non sono mai mancate.
Il presidente della Federscherma Paolo Azzi dice che
«Il bilancio non può essere soddisfacente tanto meno se si ragiona a caldo dopo l’eliminazione della squadra di fioretto. Un’eliminazione che brucia visto il valore della nostra squadra. E mancato l’oro a queste Olimpiadi e questo pesa, sono mancate medaglie in specialità dove era lecito attenderle, quindi ci sono zone d’ombra, ma non mancano anche aspetti positivi, in particolare i tanti giovani dai quali ripartire».
Da non sottovalutare l’analisi del fiorettista Giorgio Avola che faceva parte della squadra battuta dal Giappone:
Il livello è altissimo: da queste Olimpiadi è evidente, ormai il mondo ci ha presi. Per me è stato un incubo. Non pensavo di chiudere in questa maniera. Dovremo fare un’analisi per capire cosa è successo.