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Tokyo 2020, i nuotatori Usa contro il vaccino: «Curiamo tanto il corpo, perché rischiare?»

La Stampa racconta la battaglia no-vax della squadra olimpica statunitense. E’ partita dal ranista Andrew, ma ha coinvolto altre specialità

Tokyo 2020, i nuotatori Usa contro il vaccino: «Curiamo tanto il corpo, perché rischiare?»

Molti atleti americani impegnati alle Olimpiadi hanno deciso di non vaccinarsi. Lo scrive La Stampa. La fronda no-vax è partita dal gruppo dei nuotatori.

Diversi nuotatori hanno dichiarato senza il minimo disagio di non essersi vaccinati“.

L’atleta che si è esposto maggiormente è il ranista Michael Andrew, che sui social ha motivato la sua scelta.

«Faccio di tutto per preparare il mio corpo al meglio, curo alimentazione, sonno, preparazione e recupero perché dovrei far entrare in circolo sostanze di cui nessuno conosce gli effetti collaterali a lungo termine?».

Ed ha poi aggiunto:

«Non ho deciso di evitare il vaccino solo per non rischiare di compromettere i miei Giochi, non intendo farlo, neanche in futuro».

I medici della squadra americana sostengono che l’83 per cento degli atleti sia vaccinato e che «solo un centinaio» di ragazzi sia rimasto scoperto «tanto l’intero Villaggio è trattato come se nessuno avesse ricevuto neanche una dose».  Secondo loro, scrive La Stampa, le misure restrittive sono al massimo grado e non fa differenza.

“La fa. In più nella quota vaccinati statunitensi entra anche chi ha ricevuto una sola dose quindi il numero di chi in Europa non avrebbe il Green Pass aumenta”.

Anche i due arcieri Brady Ellison e Mackenzie Brown hanno preso posizione.

«Deve essere una libera scelta, se mi avessero obbligato avrei preferito saltare le Olimpiadi».

Gli Stati Uniti contano già tre atleti positivi: una ragazza della squadra riserve della ginnastica e due giocatori di beach volley.

 

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