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Il Guardian: paradosso Benitez, all’Everton il curriculum conta meno della fede calcistica

“Ci sono pochi allenatori più qualificati per un club che non vince nulla da 26 anni. Ma resta un figlio prediletto del Liverpool. Moshiri rischia tutto”

Il Guardian: paradosso Benitez, all’Everton il curriculum conta meno della fede calcistica

“Laborioso, ossessivo nella ricerca della vittoria ed evidentemente in possesso di cojones d’acciaio. Ma Rafael Benítez è un figlio prediletto del Liverpool, che una volta etichettava l’Everton come un piccolo club. Poche persone hanno aiutato tanti enti di beneficenza nel Merseyside negli ultimi anni come Rafael Benítez e sua moglie, Montse. Ma è un figlio prediletto del Liverpool che una volta etichettava l’Everton come un piccolo club. E ci sono pochi manager più qualificati a disposizione di un club che non ha vinto nulla per 26 anni di Rafael Benítez. Ma…”

Comincia così l’analisi del Guardian sul “caso” Benitez. Che è il nuovo allenatore dell’Everton nonostante le minacce e le proteste dei suoi tifosi, che non vogliono “un figlio prediletto del Liverpool” come erede di Ancelotti. “La nomina di Benítez a allenatore dell’Everton è la più controversa nei 143 anni di storia del club, ed è stata accolta con un cocktail di rabbia diffusa, un po’ di accettazione e un po’ di apatia”, scrive il Guardian.

C’è apprensione, “non solo per l’accoglienza che attende un brav’uomo – e non è esagerato pensare che Benítez possa essere il primo allenatore dell’Everton fischiato prima della prima partita – ma per la posizione precaria in cui si trova il club e il suo azionista di maggioranza”.

Per il Guardian il paradosso è che Benitez – con il suo curriculum – è una scommessa, un azzardo.

“Nella sua comprensibile sete di successo, dopo aver investito circa 450 milioni di sterline nell’Everton, Moshiri – incoraggiato dal suo socio in affari Alisher Usmanov – ha innescato nuovi tumulti in un club che ha un disperato bisogno di stabilità e una visione calcistica chiara e a lungo termine”.

“Moshiri ha alzato il livello, prendendo la decisione più critica ed emblematica”. Benitez si inserisce “nel vuoto tra un dirigenza malfunzionante e una base di tifosi spaccata”.

“Per molti tifosi dell’Everton, che giurano di non mettere più piede a Goodison Park, Benítez è la linea di demarcazione. Potrebbe aver impiegato 11 anni e un percorso circolare per passare dal Liverpool all’ Everton, passando per Inter, Chelsea, Napoli, Real Madrid, Newcastle e Dalian Professional in Cina, ma si trova in una città dove è più facile cambiare religione che fede calcistica”

Il dubbio non è solo “sociale”. “Al di là dell’atmosfera tossica e dell’intransigenza tribale che affronta Benítez, ci sono autentiche riserve calcistiche: “Il suo recente lavoro alimenta la tesi secondo cui i metodi che un tempo lo hanno reso uno dei migliori allenatori d’Europa siano diventati obsoleti”.

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