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Di Natale: «Mi rivedo in Insigne. Può fare il falso nove»

A Repubblica: «Io a fine carriera giocavo più prima punta, segnavo di più. Ma a fine campionato Gattuso lo ha provato lì: Lorenzo ha 30 anni ormai, la fascia è faticosa»

Di Natale: «Mi rivedo in Insigne. Può fare il falso nove»

La Repubblica intervista Totò Di Natale. Oggi l’Italia incontrerà la Spagna in semifinale di Euro 2020. Nove anni fa gli azzurri persero 4-0 in finale contro gli iberici. Lui era in campo: il gol dell’esordio, a Casillas, lo aveva firmato lui.

«Fu l’unico gol che presero in tutto il torneo. Pirlo mi dà una palla incredibile, io, appena entrato, tiro e faccio gol, poi loro pareggiano. Stavamo meglio noi, quel giorno, avremmo potuto vincere. Ma in finale non ci fu storia. Altro che stanchi: erano più forti, erano una squadra bella da vedere. Durante la finale in panchina con Nocerino ci facevamo le facce, li ammiravamo. Poi certo, si era fatto male Chiellini, perdemmo Thiago Motta e finimmo in dieci. Ma non ci fu storia».

Racconta il rito degli azzurri, all’epoca.

«Prima di ogni partita, mettevamo le valigie fuori dalla porta, come a dire “si torna a casa”. Lo facemmo dopo la prima, vincemmo e lo facemmo sempre».

Italia e Spagna oggi?

«L’Italia sta meglio e gioca un calcio di qualità, velocissimo».

Gli chiedono chi è il Di Natale del 2021. Risponde:

«Troppo facile dire Insigne, anche se io a fine carriera giocavo più prima punta, segnavo di più. Ma ho visto che a fine campionato Gattuso lo ha provato lì: Lorenzo ha 30 anni ormai, la fascia è faticosa, magari con Spalletti, che giocava col falso nove già con noi a Udine, potrebbe anche spostarsi lì».

Oggi Di Natale allena la Carrarese.

«Cosa voglia dire fare l’allenatore lo sto capendo adesso. Intanto, si dorme meno. Ma è una bellissima esperienza, per trasmettere qualcosa di tuo».

 

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