CorSport: gelo tra Insigne e Adl, non si sentono da Napoli-Verona, rinnovo ad alto rischio
Il presidente non ha chiamato il capitano nemmeno dopo la vittoria della Nazionale. A ieri non c’era alcun incontro in programma tra i due

“Lorenzo Insigne e Aurelio De Laurentiis, il campione e il presidente, non si parlano dall’ultima (e maledetta) giornata di campionato con il Verona: non si sono sentiti per il trentesimo compleanno di Lorenzo e neanche dopo la vittoria dell’Europeo. Il capitano ha parlato con Spalletti dopo aver alzato la coppa al cielo di Londra, quello sì, e sebbene i complimenti del nuovo allenatore gli abbiano fatto molto piacere è chiaro che a far rumore, più rumore, sia il silenzio tra i due”.
Lo scrive il Corriere dello Sport. Nessuna telefonata di De Laurentiis a Insigne, nemmeno dopo la vittoria di Euro 2020. I due dovrebbero incontrarsi per discutere del rinnovo, ma, scrive il quotidiano sportivo,
“a ieri nessun incontro era stato programmato con il manager del giocatore, Vincenzo Pisacane, né con Insigne”.
Tra il presidente e il capitano è sceso “il gelo”. Che Spalletti ha cercato di scalfire con la sua telefonata.
“E allora piange il telefono: Insigne è a Ibiza, De Laurentiis a Dimaro da domani e ciò significa che l’unica soluzione utile è asciugare e lacrime e rompere il silenzio. Facciamo anche il gelo, che Spalletti, ovviamente interessato alla vicenda in maniera direttamente proporzionale alle ambizioni della squadra, ha scalfito chiamando ancora una volta il capitano per complimentarsi della conquista dell’Europeo”.
La situazione non è ancora drammatica, ma sicuramente complessa.
“Il caso non è ancora un caos, inutile fare drammi, ma i presupposti non lasciano presagire agilità allo stato. Ovvero: a meno di inversioni di tendenza – colpi di coda a cui DeLa ha abituato da sempre – la trattativa per provare a rinnovare il contratto di Lorenzo si annuncia complessa”.
Intanto, sul capitano sono piombati anche alcuni club stranieri.
“Un po’ di club inglesi, francesi e spagnoli hanno chiesto informazioni sulla situazione”.
Ma l’ingaggio frena le richieste.
“La crisi economica è generalizzata. E in quanto tale è davvero difficile immaginare chi avrebbe la forza di pagare il suo cartellino, assicurandogli un ingaggio superiore ai 5 milioni attuali e a pochi mesi dalla scadenza del prossimo 30 giugno”.