ilNapolista

Il New York Times: gli italiani alla conquista del tennis, e non sanno nemmeno loro come

“Hanno 10 giocatori tra i top 100, ma non c’è una spiegazione. Il tennis richiede il coraggio della boxe, l’atletismo del basket e il tocco del biliardo. Prova a fabbricarlo uno così”

Il New York Times: gli italiani alla conquista del tennis, e non sanno nemmeno loro come

Il momento magico del tennis italiano arriva fino al New York Times. In questo momento una pattuglia record di tennisti azzurri è ancora in tabellone al Roland Garros, compreso Sinner e Musetti, giovani in limpida ascesa, e il top ten Berrettini, e il quotidiano più famoso al mondo registra il fenomeno, bollandolo come a suo modo inspiegabile. Il titolo, di per sé, dice tutto:

“I giovani italiani conquistano il Roland Garros. E non sanno nemmeno loro come”

“Può sembrare strano, soprattutto per gli italiani, che non hanno mai prodotto un numero uno del mondo”, scrive il NYT. “Il tennis può essere lo sport individuale per eccellenza, ma a volte i paesi producono ondate di giocatori di alto livello”. “Se un paese produce una stella generazionale, è logico che ne seguiranno altre. Ma il più delle volte, i paesi producono un campione, e poi l’armadio del tennis resta in gran parte vuoto. Non ci sono giovani giocatori svizzeri tra i primi 100 pronti a vestire i panni di Roger Federer. Il giocatore più giovane della Spagna tra i primi 40, Pablo Carreño Busta, ha 29 anni”.

Quindi, si chiede, il Times, cosa ha reso l’Italia così efficace in questo momento nella storia del tennis maschile? “Chiederlo è un po’ come chiedere indicazioni stradali a Roma: molte risposte possibili, nessuna apparentemente migliore delle altre”.

Perché “anche le menti tennistiche più intelligenti non sanno davvero come sviluppare un tennista fenomenale, figurarsi molti di loro contemporaneamente. Al suo livello più alto, il gioco richiede il coraggio della boxe, l’atletismo del basket e il tocco del biliardo. Prova a fabbricarlo uno così”.

Secondo l’articolo una possibile spiegazione è che “l’Italia ha iniziato a produrre tornei di livello significativamente più basso negli ultimi dieci anni. Ciò ha permesso a Sinner e Musetti di accedere più facilmente ai tornei pro per farsi le ossa”. Ma la stessa cosa accade anche in altri Paesi, senza questi risultati. Quindi non è questo. Altrettanto si tratta di giocatori molto diversi tra loro: Sinner e Musetti caratterialmente sono come il sole e la luna.

Il pezzo si chiude come da titolo: non si sa, il perché. Non lo sanno in Italia, e non riesce a spiegarselo il New York Times.

ilnapolista © riproduzione riservata