Il Pordenone Volley si tira indietro a pochi giorni dall’udienza. A La Stampa Lara dichiara: «L’amarezza resta, ma era importante che la causa non entrasse nemmeno in un tribunale»
Lara Lugli ha vinto. La pallavolista 41enne era stata citata in giudizio dal suo club, il Pordenone Volley, dopo aver annunciato di essere incinta. Ora il club friulano ha ritirato la citazione, a pochi giorni dall’udienza fissata in tribunale. Lo scrive La Stampa, che riporta le parole di Lara.
«È una grande vittoria per tutti ed era molto importante che questa causa non entrasse nemmeno in un tribunale a dimostrazione della sua infondatezza. È un forte segnale per le donne, non solo atlete, che si trovano a dover affrontare queste situazioni assurde».
Sulla sua ex società:
«Sono delusa perché mi hanno conosciuto prima di questa vicenda e sono sicura di aver dato sempre il massimo. Mi delude e mi rattrista constatare che forse i rapporti che avevamo instaurato non fossero genuini».
Lara avanza delle proposte per fare in modo che nessun’altra si trovi nelle sue condizioni.
«La situazione è complessa ma di facile soluzione: basta riscrivere tutto. Le società mettono sempre davanti la questione economica e questo non va bene perché lo sport è l’unico ambito nel quale gli interessi del datore di lavoro e la sua capacità di sostenere i costi sono anteposti ai diritti dei lavoratori. Se si volesse risolvere la questione professionismo i soldi si troverebbero e potremmo avere le tutele che mancano».
Lara racconta com’è la carriera di una pallavolista:
«Ho sulle spalle 25 anni di pallavolo di alto livello, che non mi hanno lasciato nemmeno un contributo per la pensione. In A2 e in B1 l’impegno richiesto è di due allenamenti giornalieri con gara il sabato o la domenica e un giorno libero la settimana. Di fatto non puoi pensare di avere, parallelamente, un’altra attività professionale».
Sulla Federazione Pallavolo:
«Si stanno muovendo lentamente. Non si sono esposti tanto sulla mia vicenda che certamente li ha messi con le spalle al muro. Dobbiamo valutare, se saranno interventi di facciata lo capiremo subito».
Sul Coni, che nelle scorse settimane ha accusato di essersi lavato le mani della questione:
«Ho ricevuto telefonate private dai vertici del Coni, mi hanno inizialmente fatto molto piacere, mi hanno detto che erano indignati. Ma dopo le telefonate non è successo nulla. Nessuna dichiarazione ufficiale».