Gazzetta: Buffon ha sofferto le tante panchine. E il rapporto con Pirlo non è mai sbocciato
Il portiere avrebbe voluto giocare qualche partita in più e sentirsi più coinvolto all'interno dello spogliatoio. Ecco il perché di quel "togliere il disturbo"

Buffon avrebbe voluto più presenze tra i pali della Juventus, quest’anno. E’ deluso dal poco spazio ricevuto. Ecco perché c’è del rammarico nel suo annuncio relativo all’addio al club bianconero a fine stagione. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
“Perché il 43enne Buffon si sente ancora giocatore. Sente ancora il “fuoco” dentro, avrebbe voglia di dimostrare con più costanza e più possibilità di essere sempre in grado di fare la differenza. Avrebbe voluto farlo di più in questa seconda annata alla Juve, che invece alla fine probabilmente si chiuderà con le stesse presenze dell’anno scorso, o forse una in meno (ora siamo a 12 contro 15)”.
Anche il rapporto con Pirlo non è mai sbocciato.
“Con Sarri il rapporto era buono, non fu tra quelli a non aver legato con l’ex-Napoli. Con Pirlo era partito sotto i migliori auspici, in virtù di una lunga amicizia cresciuta a Torino e Coverciano. Ma poi il feeling, con i nuovi ruoli, non è mai davvero stato ritrovato: Buffon avrebbe voluto giocare qualche partita in più, e soprattutto qualche partita “pesante” in più, specie dopo la vittoria sul Barcellona. E poi avrebbe voluto sentirsi più coinvolto, all’interno dello spogliatoio. Non è stato così, nonostante sia ormai chiaro che ce ne sarebbe stato bisogno. E allora ecco che spunta quel «togliere il disturbo» nelle spiegazioni dell’addio”.