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È il Napoli più bello del decennio, anche più di quello del Sor Polpetta

FALLI DA DIETRO – Una varietà di temi d’attacco incredibile. Su tutti l’uragano Osimhen che sorprende sempre di più

È il Napoli più bello del decennio, anche più di quello del Sor Polpetta

Domenica ci eravamo lasciati col Gravina infuriato: “Se la Juventus non rispetta le regole è fuori dal campionato”. Dopo due giorni ci ritroviamo col Gravina ammansito: “Non possiamo fare a meno della Juventus”. Dove c’è vita ci sono compromessi. Afferma ragionevolmente Amos Oz.

È di ieri l’idea UE di annacquare il vino per combattere l’abuso di alcool. È tutta della Consulta italiana e della minestrona, pardon ministrona Cartabia, con passato alla corte del Celeste, l’idea di annacquare l’ergastolo. Gli ergastolani possono uscire. Fine pena mai? Niente affatto. Si annacqua un po’ qua e un po’ là, e il gioco è fatto.

Torniamo al campionato. Nulla cambia in zona Europa perché vincono tutte. E come a ogni finir di stagione si sente nell’aria odor di pasticceria cotta due volte e poi sfornata. A Reggio non regge il rigore del berardo preda del Pomata, se poi gli agnellini vanno sorprendentemente in gol tre volte in contropiedi incontrastati. Con un Consigli che è stato super per tutto l’anno, e qui per ben tre volte manco a buttarsi per finta.

Prevedibilissimo annacquamento a Cagliari. Un punto per uno e in B non va nessuno. La partita registra anche un primato storico. È l’unica partita in Serie A di questa stagione ad essere terminata senza neanche un tiro in porta. Neanche uno per sbaglio.

Sorprende il crollo del Toro contro i Diavoli. Una squadra ancora in lotta salvezza mai e poi mai può prenderne sette.

Manita azzurra ai friulani, dominati dall’inizio alla fine. È il Napoli più bello dell’anno. È il Napoli più bello del decennio. Perché è anche più bello di quello bellissimo del Sor Polpetta. Uno spettacolo da manuale del calcio. Una varietà di temi d’attacco incredibile. Su tutti l’uragano Osi che sorprende sempre di più. Che sostituisce alla tecnica una forza straripante e una capacità di tenere sempre in allarme la difesa avversaria. Un attacco, quello azzurro, che ha realizzato 83 gol con una media di 17 tiri a partita. Il City di Pep, tanto per intenderci, è fermo a 72 gol con una media di 15 tiri a partita. Numeri straordinari se si tiene a mente il particolare che la squadra ha giocato senza attaccanti per tre mesi.

Il Gattaccio ha la squadra in pugno e i giocatori vogliono vincere. Ma attenti alle imboscate. Che ci sia in atto una strategia fra le tre sorelle alleate in Superlega è fuori discussione. Mancano due giornate. A decidere tutto sarà ancora una volta il doppio confronto Juve-Inter e Fiorentina-Napoli. Prima di lasciare le rive dell’Arno vediamo di non dimenticare niente in albergo. Gli annunci di ritiro del Pomata cominciano a somigliare a quelli del Bomba di Rignano.

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